Si stima una perdita del 10-20% che in certi luoghi arriva persino al 50-60%. Colpa anche di un insetto. “Tutti problemi che porteranno ad anticipare la raccolta a fine settembre”, dice Orlando Pazzagli, presidente di Confagricoltura Toscana
Temperature altalenanti, erosione dei campi, parassiti dell’oliva in aumento. L’annata dell’olivicoltura del centro Toscana è una corsa a ostacoli. A più di un mese dalla partenza, alcuni addetti ai lavori lamentano cali nella produzione. Nelle zone tra Firenze, Arezzo e Siena, le perdite fra i rami dei frutti dell’olio osservano già un po’ di stime: dal 10% fino al 50–60% in meno.
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In particolare, la minaccia principale è la cecidomia, implacabile nelle aziende di Fosdinovo e Fivizzano: “Le conseguenze della comparsa di questo insetto fa presente Francesca Ferrari, presidente Coldiretti Massa Carrara – sono già state molto pesanti con punte di perdita di produzione anche del 70% nell’ultima annata”.
Più placidi gli agricoltori locali riguardo la mosca dell’olivo che, dopo gli attacchi verso fine luglio, ha frenato la sua morsa. “Il caldo dovrebbe aver frenato la mosca olearia – dice Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio Toscano IGP-. Però molto dipende dalle piogge delle prossime settimane. Inoltre, lo stress idrico potrebbe far buttar via ulteriori olive in quella che si preannuncia un’annata complessa”. Tutti problemi che porteranno “ad anticipare la raccolta a fine settembre”, dice Orlando Pazzagli, presidente di Confagricoltura Toscana per i prodotti dell’olivicoltura.
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Fonte: La Repubblica – Firenze
Crediti foto: Consorzio tutela Olio EVO Toscano IGP