Il Finocchio di Isola Capo Rizzuto IGP, la Castagna di Roccamonfina Igp, la Lenticchia di Onano Igp e i Vincisgrassi alla Maceratese Stg. Sono le quattro nuove DOP e IGP certificate in Italia che si vanno a sommare alle già esistenti 845 denominazioni tutelate, di cui 526 inerenti il vino.
«Oggi le catene agroalimentari e le filiere lunghe non funzionano più. In tempi di crisi c`è bisogno di filiere corte. Oltre il 50% dei turisti che vengono in Italia scelgono il nostro Paese perché sono attratti dal turismo enogastronomico, che è una leva importante non solo per i grandi distretti – spiega Mauro Rosati, direttore generale di Fondazione Qualivita, illustrando i risultati del XX Rapporto Ismea-Qualivita 2022 sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane Dop Igp. Ma anche, e soprattutto, per i piccoli produttori certificati che sono così riusciti a sopravvivere. Sono 23o le iniziative che i consorzi nel 2022 hanno organizzato nell`ambito dei tour enogastronomici e oggi più di un euro su cinque del cibo e del vino italiano è generato da prodotti Dop Igp».
Del resto, la Dop Economy è in netta ripresa. I cibi e i vini certificati nel 2021 raggiungono infatti un valore di 19,1 miliardi di euro,il che significa una crescita del 16% su base annua, in linea con il trend di crescita degli ultimi dieci anni e dopo un 2020 segnato dalla pandemia ma in tenuta sia per i risultati che per la produzione.
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