Incoraggiata dalla Commissione Ue e dai copiosi aiuti del Recovery Plan, l’Italia è pronta a scommettere sull’economia verde. Il governo Conte è già andato in questa direzione; e ora Draghi ne raccoglierà il testimone. Non tutto è da fare. Imprenditori dinamici, a volte spalleggiati da enti locali illuminati, hanno già messo radici nel Paese che vanta dunque le sue eccellenze.
L’ultimo rapporto Greenitaly – scritto dalla Fondazione Symbola di Ermete Realacci e dall’Unioncamere – rivela che sono 3,1 milioni le italiane e gli italiani che hanno un lavoro verde. Parliamo del 13,4% sul totale degli occupati. Non poco. E se le aziende ambientaliste fanno utili soprattutto in quattro settori (come l`agricoltura biologica e biodinamica), un`altra tendenza ha preso forma negli ultimi 5 anni.
Conferma Realacci che «435 mila imprese – pur avendo il core business in attività tradizionali – hanno avviato una riconversione verde». Chi per risparmiare (lo strumento classico sono i pannelli solari); chi per intercettare finanziamenti regionali e comunitari; altre aziende perché interessate a clienti giovani, più salutisti e in sintonia con la natura.
Le eccellenze italiane, dunque, sono già in campo. Sull’acqua, dopo anni di sprechi ed egoismi, adesso la parola d`ordine è usare bene ogni goccia. Per questo l’Associazione nazionale Bonifiche (Anbi) propone il suo Irriframe. Questo software – 100 per cento made in Italy – combina più parametri: tipo di coltura, previsioni meteo, umidità del terreno, disponibilità di acque. A quel punto, il software invia all’agricoltore le informazioni su come, dove, quando e quanto irrigare. Il sistema è già attivo su 1,6 milioni di ettari tra Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo. Più a sud, anche in Puglia, Basilicata e Calabria. Gli agricoltori di una volta si vantavano di conoscere gli appezzamenti centimetro dopo centimetro. Tanto cuore, pochi strumenti.
Adesso l’Italia pratica un’agricoltura di precisione. Specializzata in queste tecniche è Bonifiche Ferraresi (società d`avanguardia, non a caso quotata in Borsa), che ha realizzato una mappatura analitica delle sue aree, anche con l’uso di telemetrie e droni. In questo modo può calibrare al meglio l`uso dell`acqua (ancora lei, meno 40% di consumi), di concimi e fitofarmaci (meno 10). Gli stessi macchinari, spesso controllati da remoto, sono accesi quando necessario: meno carburante, meno inquinamento. Le colture, monitorate ogni giorno nella crescita, risultano copiose e salutari. La riduzione degli erbicida è una battaglia chiave per la Fondazione Symbola di Realacci, che cerca in tutto il mondo le soluzioni più pulite.
In questo scenario, il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG ha bandito l’uso del glifosate fin dal 2019; quindi si è battuto nelle amministrazioni comunali perché il blocco fosse esteso per legge – nell`intera area.
Fonte: La Repubblica