La Stampa
I problemi del riso italiano approdano sui tavoli di Bruxelles. Una nuova offensiva contro le importazioni a dazio zero dai paesi asiatici è stata avviata ieri dall’eurodeputato piemontese e membro della commissione Agricoltura Alberto Cirio, che ha messo di fronte i massimi rappresentanti istituzionali del riso italiano e Antonio Tajani, vice presidente del Parlamento europeo. La riunione di ieri non è stata solo una presa di coscienza delle difficoltà di un comparto, quello risicolo, che oltre a Vercelli sta colpendo Lombardia, Veneto, Emilia e Sardegna: ma è stata l’occasione per avviare azioni concrete in difesa di un prodotto che sta conoscendo una crisi senza precedenti.
Oggetto dell’incontro, la richiesta di adozione della clausola di salvaguardia per il ripristino dei normali dazi doganali, che porrebbero quindi un deciso freno alle importazioni selvagge dall’Est. «Tajani, d’ora in poi, sarà l’ambasciatore del riso italiano», spiega Cirio. «Ma qui a Bruxelles abbiamo potuto toccare con mano che la posizione del Governo italiano sulla richiesta di clausola è percepita con debolezza, e ha veramente poche ciance di andare a buon fine.