Il marchio IGP è solo il primo grande traguardo di un percorso durato quindici anni. Il culurgione è oggi il testimonial di un territorio ambizioso, dove tutti devono lavorare per il bene comune. L’unità di intenti nella promozione è uno dei temi ricorrenti al convegno di ieri mattina al Tonio Dei dal titolo: «La pasta apripista verso i mercati globali», dove la parola globale racchiude la forza della tradizione, del «come si faceva una volta», della semplicità, e le potenzialità di arrivare a mercati lontani, forti della qualità di un territorio, della filiera, delle maestranze. Parola d’ordine, quindi, cooperazione su tutti gli aspetti della produzione e distribuzione, dal marketing all’innovazione tecnologica, al controllo della filiera.
«L’obiettivo – spiega Mauro Rosati, direttore Qualivita – è fare del successo di un prodotto il successo dell’intero territorio, come è stato per Gragnano o Modica o per le mele del Trentino». Quindi la sfida che si pone all’indomani dal riconoscimento dell’IGP è un cambiamento culturale di imprese e attori coinvolti che favorisca la coesione e l’attitudine a fare squadra. Il prossimo, auspicabile, traguardo è la costituzione di un consorzio di produttori che camminino insieme per produrre, distribuire e far conoscere i culurgionis oltremare.
Fonte: L’Unione Sarda