Che Liguria sarebbe senza pesto genovese? E che pesto sarebbe senza Basilico Genovese DOP?
Anche se le conseguenze dalla crisi energetica sono sotto l’attenzione di tutti, poter gustare il prelibato pesto genovese probabilmente appare come un diritto acquisito, rito intoccabile per un ligure e delizioso incanto per il resto del mondo. Chi ha a cuore la tradizione e il legame col territorio sa che non c’è pesto senza Basilico Genovese DOP e li vede come un binomio intoccabile.
Eppure oggi il matrimonio pesto – Basilico Genovese rischia grosso.
L’aumento dei costi dell’energia sta mettendo in seria difficoltà la filiera del prodotto DOP, ossia quello con certificazione d’origine ligure garantita. Ma salvaguardare il nostro prodotto simbolo si può: un consumatore e una filiera che scelgono consapevolmente la produzione certificata DOP possono davvero fare la differenza, dando valore a ciò è valore e si distingue da un prodotto di consumo massivo.
L’analisi del Consorzio di tutela Il Consorzio di tutela porta la voce preoccupata delle aziende, mettendo in luce un’analisi del punto di vista dei produttori, senza dimenticare il contesto di continua ascesa della filiera DOP del Basilico Genovese che lo posiziona come protagonista dello scenario socio-economico della Liguri e come prodotto simbolo nel panorama del Made in Italy, come dimostra anche la crescente attenzione dei media nazionali e internazionali.
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Fonte: Cosorzio Basilico Genovese DOP