Le misure strutturali per il settore annunciate dal Ministro dell’Agricoltura Marc Fesneau, tra fondi ed il supporto all’espianto dei vigneti. Mentre le proteste non si fermano.
Il Governo di Francia risponde alla crisi del settore vitivinicolo, mettendo sul piatto risorse aggiuntive per oltre 230 milioni di euro in aggiunta a quelle già previste dall’Ocm vino.
Misure che sembrano andare in contro alla richieste della filiera, espresse, nei giorni scorsi, dalle organizzazioni di categoria e riunite nella Associazione Generale della Produzione Vitivinicola (Agpv), che mette insieme la Confederazione Nazionale dei Produttori di Vini e Acquaviti a Denominazioni di Origine Controllata (Cnaoc), Vignerons Cooperators (Vcf), Vignerons Indépendants de France (Vif), Confédération des Vins Igp (VinIgp) e Fédération Nationale des Syndicats d’Exploitation Agricoles (Fnsea).
Richieste della filiera espresse anche in strade e piazze con azioni anche violente da parte delle frange più oltranziste del variegato mondo del vino francese, dove la protesta del mondo del vino si è intrecciata a quella dell’agricoltura più in generale.
E così, dopo le promesse del Primo Ministro Gabriel Attal – non troppo ben digerite da buona parte delle filiera che ha temuto una sorta di corsia preferenziale proprio per il territorio dell’Aude, dove si sono concentrate, ad oggi, le azioni più fuori dagli schemi – in queste ore è un comunicato ufficiale del Governo, firmato dal Ministro dell’Agricoltura Marc Fesneau, a cercare di fare chiarezza e di calmare le acque.
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Fonte: WineNews.it