Cresce nel 2016 la superficie vitata in Italia, che tocca i 642.367 ettari, 4.700 in più del 2015 (+0,73%), grazie soprattutto alla nuova OCM vino, in vigore dal 2008, che ha eliminato il tetto massimo al finanziamento pubblico destinato alla ristrutturazione ed alla riconversione dei vigneti europei, con il risultato che, negli ultimi anni, si è registrato un vero e proprio boom di erogazioni e finanziamento medio.
Lo rivela un documento della Commissione Europea sulle spese rendicontate per il piano nazionale di sostegno a livello comunitario per il 2014 e 2015 analizzato dal Corriere Vinicolo – Uiv, l’Italia è il Paese europeo che ha speso di più: in media 11.700 euro, per ognuno dei 28.000 ettari avviati a ristrutturazione, per un totale di 325 milioni di euro, contro i 4.300 euro della Francia e i 3.700 della Spagna, dove, però, le superfici ristrutturate nello stesso periodo sono decisamente superiori, 47.000 Oltralpe e 51.000 nel Paese iberico. Nel complesso, dal 2011 al 2015, l’Italia ha speso 1,8 miliardi di euro per ristrutturare 220.000 ettari, con l’impennata di questo ultimo periodo che potrebbe portare a ben 70.000 ettari il totale dei vigneti ristrutturati nel quinquennio 2014/2018, 10.000 in più di quanto previsto dal Mipaaf, per un finanziamento pari ad 820 milioni di euro, +40% del periodo 2009/2013.
Ma cosa si reimpianta, e si reimpianterà, in Italia? I dati sulle produzioni vivaistico-viticole del Servizio Nazionale di Certificazione della Vite del Creavit, confermano Friuli Venezia Giulia e Veneto come Regioni leader della produzione di talee franche ed innestate. Tra le varietà, prima la Glera, a quota 23,6 milioni di barbatelle, seguita dal Pinot Grigio, con 18,7 milioni di talee prodotte nel 2016, che insieme rappresentano il 24% delle talee prodotte, seguite da Sangiovese (12 milioni di talee), Primitivo (5,9 milioni di talee), Merlot (5,8 milioni di talee) e Moscato (5,2 milioni di talee).
Fonte: WineNews.it