Il progetto SPLAS, a cui ha partecipato la Cooperativa Delta Padano, vuole creare un modello per la molluschicoltura plastic free
La Cooperativa Delta Padano ha partecipato al Progetto: SPLAS Sostituzione Plastiche per un’Acquacoltura Sostenibile un modello per la Molluschicoltura plastic free dall’allevamento alla distribuzione per le prove in allevamento di polimeri biodegradabili nella molluschicoltura. Il progetto è stato promosso da un partenariato costituito CUEIM – Consorzio Universitario Di Economia Industriale E Manageriale, Federco Pesca ed Euroacque.
Nella Sacca di Scardovari sono state messe in acqua oltre 3300 calze in materiale biodegradabile all’inizio del mese di Marzo, questi materiali hanno accolto i mitili in fase di accrescimento fino al raggiungimento della grandezza commerciale. Per oltre 80 giorni i pescatori hanno monitorato l’accrescimento degli animali e verificato le condizioni di tenuta dei materiali bioplastici. Questi rappresentano una prospettiva di miglioramento del settore, ovvero una innovazione in termini di sostituibilità dei materiali plastici ordinariamente utilizzati nella mitilicoltura tradizionale.
Questa iniziativa, finanziata dal FEAMP, guarda in ottica di sostenibilità al futuro delle attività di acquacoltura, in particolare per la molluschicoltura. Il progetto, che in questi giorni sta arrivando alla conclusione, ha raccolto risultati molto incoraggianti: si è infatti rilevato che i materiali bioplastici possono sostituire le ordinarie plastiche utilizzate in allevamento e da un punto di vista tecnologico hanno pari caratteristiche, se vengono rispettati i vincoli e le indicazioni di utilizzo.
In fase iniziale i materiali sono stati accolti con una certa reticenza da parte dei pescatori, ma il presidente della cooperativa Paolo Mancin è riuscito a coinvolgere i soci della Cooperativa Delta Padano che hanno portato avanti le attività di progetto. Durante il monitoraggio si è destata notevole apprensione rispetto alla potenziale elasticità dei materiali, alla loro durabilità in termini di trazione e sollecitazioni del mare, nonché rispetto al potenziale effetto del sole sul nodo di supporto che collega la resta al pergolato.
A queste preoccupazioni legate alla fase di allevamento, vi erano inoltre perplessità sulla fase di sgranatura delle reste, per mancanza di informazioni sulla resistenza che la rete avrebbe posto agli organi dei macchinari in movimento. Tutte le potenziali criticità hanno trovato riscontri positivi, determinando, tra l’altro, pari resa in termini di produttività rispetto a reste ordinarie. Non sono state riscontrate perdite in termini di prodotto, né malformazioni degli animali, né difficoltà da parte di questi a crescere e neppure in fase di sbarco e sgranatura.
L’unica perplessità nasce sul presumibile prezzo di vendita dei materiali bioplastici a confronto con i materiali convenzionali. Per il differenziale che oggi esiste, forse si potrebbe auspicare un intervento politico da parte delle istituzioni, che colmi questo gap, supportando i pescatori in ottica di sostenibilità. Questo investimento e questa scommessa fatta dalla Cooperativa Delta Padano lancia delle ottime prospettive rispetto al futuro della molluschicoltura e nuovi orizzonti per la valorizzazione della Cozza di Scardovari DOP.
Fonte: Cooperativa Delta Padano