Il Consorzio Tutela Taleggio fa il punto della situazione in seguito all’emergenza sanitaria Covid-19. Sebbene la pandemia e le limitazioni ad essa connesse abbiano inferto un duro colpo anche alla filiera del Taleggio DOP – la cui zona d’origine è stata drammaticamente colpita dall’emergenza – il messaggio che arriva dal Consorzio parla di resilienza e continuità. A fronte della difficile situazione che ha imposto rapidi adeguamenti alle imprese, le aziende socie del Consorzio si sono impegnate nel compito di assicurare la produzione e la lavorazione e di garantire la sicurezza ai propri lavoratori.
“Il settore lattiero caseario di cui facciamo parte è un pilastro del comparto alimentare italiano, un inestimabile patrimonio made in Italy. Dobbiamo tutti fare la nostra parte per tutelarlo.” Dichiara Lorenzo Sangiovanni, Presidente Consorzio Tutela Taleggio. “Nel massimo rispetto dei decreti e con tutte le attenzioni sanitarie necessarie, i nostri operatori non si sono mai fermati, hanno continuato a lavorare nonostante le grandi difficoltà per assicurare al consumatore finale un Taleggio garantito, controllato e di alta qualità, come sempre. La filiera è unita, nessuno viene lasciato indietro. Le nostre circa 50 aziende trasformatrici stanno continuando a raccogliere tutti i giorni tutto il latte prodotto dalle oltre 600 aziende agricole ubicate nella zona di origine ed inserite in filiera”.
La produzione e la trasformazione del Taleggio non si sono fermate. Vengono prodotti circa 700.000 chilogrammi di Taleggio al mese, pari a 320.000 forme di formaggio. I dati di marzo 2020 non si discostano in maniera significativa da quelli dei mesi precedenti e il calo rispetto al primo trimestre 2019 è pari al solo 4,9% di produzione.
Fonte: Consorzio Tutela Taleggio