Italia Oggi
Nell’industria alimentare italiana c’è voglia di differenziarsi, di far capire la diversità. Lo ha fatto Coop con la nuova etichetta dove specifica l’origine delle materie prime, lo ha fatto Buitoni con la scelta della carne 100% italiana. Lo fanno le aziende di trasformazione del pomodoro. Il Consorzio Casalasco, azienda proprietaria del brand Pomì non vuole parlare della polemica tra Nord e Sud sulla produzione dei pomodori scatenata da una sua recente campagna pubblicitaria. Ma spiega che l’origine della materia prima in un prodotto come il pomodoro in scatola «è molto importante in quanto nel passaggio dall’azienda agricola allo scaffale interviene un confezionatore.
E facile che in questo passaggio l’industria di confezionamento, ricevendo grosse quantità di materia prima da diversi produttori, misceli le forniture e non possa garantire quanto contenuto nel prodotto finito poi commercializzato.