Manca una vera e propria definizione condivisa di frode a livello internazionale. «Una definizione nero su bianco non esiste. La frode, in generale, si caratterizza per Intenzionalità, violazione della normative vigente, inganno o raggiro, che si ripercuote sul consumatore e sul mercato. Ed ha di base una motivazione economica. Manca però una norma di legge che stabilisca con esattezza la definizione. E soprattutto indichi alle aziende le linee per prevenire e tutelare»: è la visione di Maria Chiara Ferrarese di Csqa Certificazioni che anticipa a ItaliaOggi i temi del convegno Autenticità & Frodi che si terrà a Bologna il 24 ottobre.
«Il tema rientra nel settore più ampio della conformità e della governance delle imprese, di gestione del rischio. Se una azienda acquista materia prima ad un prezzo basso, fuori mercato, qualche dubbio deve porselo», continua Ferrarese. Uno strumento innovativo per le imprese nella lotta al contrasto delle frodi potrebbe essere l`applicazione di un nuovo standard Iso, (International standard organization) che «di recente ha pubblicato una norma specifica, la ISO 22380:2008. Si tratta di una linea guida che propone una metodologia per la valutazione del rischio frode e la valutazione dell`efficacia delle azioni poste in atto per la mitigazione del rischio, sempre in ottica di prevenzione.
Uno degli elementi innovativi introdotti è la richiesta di mappare, valutare, gestire l`intera supply chain e non il singolo sito operativo o la semplice relazione cliente fornitore». Per Ferrarese «l`implementazione di sistemi di prevenzione delle frodi nelle imprese agroalimentari non è una attività a sé stante bensì uno dei temi della compliance, ovvero l`insieme delle azioni che l`impresa deve adottare per non incorrere in rischi economici e penali».
Fonte: Italia Oggi
Info e iscrizioni al convegno Autenticità & Frodi , Bologna 24 ottobre > http://bit.ly/35lIEoj