Natale si avvicina, ma i dati sulla contraffazione non sono un bel regalo. Anzi, il peggior “pacco” all’economia. Perché ogni anno, l’Unione europea perde 83 miliardi di euro di vendite e quasi 8oomila posti di lavoro a causa di contraffazione e pirateria. Un danno che per l’Italia si traduce attorno ai 7 miliardi. Ma se si calcolano anche le perdite indirette al business (cioè i mancati introiti in logistica, distribuzione e terziario connesso) la stima arriva anche a 8 miliardi di euro e oltre 1oomila posti di lavoro che non si riescono a creare. La mappatura del fenomeno – a livello europeo e per settori – l’ha fatta l’Agenzia Ue che tutela la proprietà intellettuale (Euipo), che, attraverso il suo Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, ha, negli ultimi due anni, analizzato e quantificato il fenomeno dei falsi e della loro diffusione nei settori farmaceutico, alcolici e dei vini, gioielli e orologi, borse e valigie, giocattoli, articoli sportivi, abbigliamento, accessori e calzature, cosmetici e discografia.
Nella Ue – inutile dirlo – come polo manifatturiero di beni di consumo, l’Italia è il Paese più colpito. Solo sommando le mancate vendite, il “Made in Italy” perde, ogni anno, 4,5 miliardi di abbigliamento e calzature, 624 milioni nella cosmetica, 52o milioni sul fronte borse e valigie, 400 milioni tra gioielleria e orologeria, 201 milioni nei giocattoli e 53 milioni negli articoli sportivi. Il tutto senza l’alimentare (che Euipo non ha ancora fotografato). Solo i prodotti DOP e IGP, che ne sono una piccola ma illustre fetta, fanno perdere all’Europa, ogni anno, 4,3 miliardi (di cui oltre 68o milioni all’Italia). Mentre, complessivamente, la contraffazione alimentare (stime Federalimentare) supera di poco il miliardo di euro. Assieme alla falsa meccanica, alla componentistica auto non originale e al la pirateria audio/video, si stima che in Italia la contraffazione si aggiri tra 7 e 8 miliardi e impedisca la nascita di 1oomila/130mila nuovi posti di lavoro. Stime comunque allineate a quelle più “prudenti”diffuse dal Censis solo pochi giorni fa, secondo cui, nel 2015, il fatturato della contraffazione in Italia è stato pari a 7 miliardi (+4,4% sul 2012) e l’emersione nel mercato legale dei falsi porterebbe un incremento di produzione pari a 18,6 miliardi.
Fonte: Il Sole 24 Ore