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La Cina sorpassa la Francia e diventa il primo Paese al mondo per consumo di vino rosso (Usa primi nella somma di rosso, bianco e rosè): i dati dello scorso anno parlano di 155 milioni di casse acquistate, pari a 1865 miliardi di bottiglie. La Francia ne consuma 150 milioni e l’Italia 141. Se questo mantiene Francia e Italia a un consumo pro capite ben superiore, la tendenza appare però evidente. I dati forniti dalla «Vinexpo», il salone internazionale del vino e dal britannico «International Wine and Spirit Research», mostrano infatti che dal 2008 a oggi la crescita del consumo di vino rosso in Cina è stata del 136%
(secondo le proiezioni entro il 2017 ci sarà un ulteriore aumento del 33,8%). E se per le etichette di lusso i cinesi si orientano verso Francia, Italia e Stati Uniti, ben l’80% del vino rosso consumato in Cina viene prodotto in loco. Negli ultimi anni sono stati inaugurati numerosi vigneti, in particolare nelle regioni occidentali – soprattutto Xinjiang e Gansu – grazie anche al trasferimento di tecnologie e di uve pregiate europee. Crescono, intanto, i corsi per sommelier e degustatori. Ma la Cina è anche il primo consumatore mondiale di cognac (solo per valore, perché per quantità vincono gli Usa), di cui consuma –un terzo della produzione annua. Un liquore che piace agli uomini, ma anche ai giovani. Il gruppo «Remy Cointreau», che ha investito in una strategia di marketing ad ampio raggio, riesce a vendere bottiglie di Louis XIII da 2000 euro a bottiglia ai quarantenni, e il meno raffinato Centaure Cognac ai giovani.