Consumi sostenibili: trend in crescita dal cibo agli abiti, dall’edilizia ai trasporti. Nel 2023 il mercato globale delle proteine vegetali ha toccato i 29 miliardi di $ (+34% dal 2019). In Europa +74% gli investimenti nel settore, ma l’inflazione gonfia i prezzi e frena l’incremento dei consumi.
I consumatori chiedono e le aziende rispondono, sempre più e sempre meglio. Dal cibo alla moda, dalla mobilità alla cosmesi, all’edilizia, oggi sono sempre maggiori le opzioni per chi cerca di ridurre il proprio impatto sul Pianeta. Come rileva la società di ricerca internazionale Euromonitor, il 75% delle aziende globali riconosce l’influenza del cambiamento climatico sul comportamento dei consumatori e il 72% agisce di conseguenza.
Se non è ancora possibile racchiudere il valore dello stile di vita sostenibile in un solo numero, la sua crescita è evidente e trasversale a tutti i settori. Non si tratta più di un trend, ma di un fenomeno strutturale che comporta grandi trasformazioni tecnologiche e culturali. Un percorso non indenne da imprevisti e rallentamenti – come l’inflazione che azzoppa le vendite – ma la strada è imboccata.
Il mercato globale. Il Rapporto 2023 sul settore delle proteine alternative di Good Food Institute, non profit e think tank internazionale, rileva che le vendite globali di carne e latticini a base vegetale hanno raggiunto i 29 miliardi di dollari: in leggera crescita sul 2022 (+3,57M, e +34% rispetto al 2019). Gli investimenti hanno sfiorato il miliardo. In Europa il capitale raccolto ha visto un + 33% sul 2022 (816 milioni di euro) e il settore ha visto crescere gli investimenti del +74%, toccando i 498 milioni di euro – anche se in gran parte attribuibili a due maxi operazioni della svedese Oatly.
[…]
Sull’Italia il peso dell’inflazione. Il nostro Paese è leader del biologico, con un mercato interno (+5%) e del fuori casa (+18%) che, sommati, hanno sfiorato i 5,4 miliardi di euro nel 2023. Ma l’Italia è anche il terzo mercato in Europa per le proteine vegetali, dopo Germania e Gran Bretagna. Del resto, come emerge dal Rapporto Italia 2024 di Eurispes, in dieci anni vegetariani e vegani sono quadruplicati e oggi rappresentano il 9,5% della popolazione (erano il 6,6%nel 2023).
Nonostante questo, secondo Good Food Institute è plausibile aspettarsi un rallentamento delle vendite del settore, dopo il +21% del 2022 sul 2020 (oltre 680 milioni di euro), dovuto
alla pressione inflazionistica, che ha particolare impatto sulle famiglie italiane, e le differenze di Iva, per esempio fra bevande vegetali (22%) e latte (4%).
[…]
Fonte: Il Sole 24 Ore