Bruno Lutterotti presidente di Cavit e della Cantina Sociale Toblino è il nuovo presidente del Consorzio Vini del Trentino, l’organismo di rappresentanza del comparto vino al quale aderiscono tutte le cantine sociali, e parte dei vignaioli. Ma il presidente Lutterotti si è posto fra i primi obiettivi quello di aprire confronto con la totalità dei vignaioli convinto che gli interessi del comparto vitienologico trentino si difendono meglio assieme che separati.
Lutterotti si pone nell’immediato anche altri obiettivi qualificanti per una viticoltura sostenibile, di qualità e di montagna qual è quella trentina. Innanzi tutto punta ad ampliare il progetto di certificazione che ha visto raggiungere il traguardo grazie all’impegno dei Consorzio di 2361 viticoltori trentini. Tutte le cantine sociali sono state ora coinvolte con l’invito a fare questo passo molto importante. Altro punto da affrontare: il potenziamento della rete fra i vari enti per una promozione istituzionale che faccia comprendere come la certificazione porti a far conoscere l’impegno per una produzione più salubre per tutti.
Il Consorzio Vini del Trentino ha ottenuto da CSQA Certificazioni la certificazione a fronte del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata. Il SQNPI – adottato dalle aziende agricole aderenti al Consorzio dei Vini del Trentino – è un sistema di qualità riconosciuto dal MIPAAF che prevede l’adozione dei disciplinari di produzione integrata, oltre all’implementazione di un sistema di tracciabilità per raggiungere obiettivi di medio-lungo periodo. La certificazione che è stata rilasciata al Consorzio Vini del Trentino da CSQA rappresenta un caso unico ed innovativo perché ha un impatto significativo a livello territoriale coinvolgendo inizialmente 2.361 aziende agricole (ad oggi il numero di dimensioni maggiori in assoluto) e perché nasce da un enorme lavoro di condivisione fra Consorzio, Cantine, agricoltori e istituzioni nazionali e locali.
Fonte: Terra e Vita