I produttori: “Non chiudete la stazione carabinieri a Passopisciaro”
ll mondo del vino etneo in ansia per l’annunciata soppressione. “La presenza dell’Arma aveva ridotto i furti”
Da un lato c’è il comparto dell’Etna del vino che ogni giorno lavora per costruirsi una reputazione nel mare magnum dell’enologia italiana, dall’altra un problema sicurezza che non fa dormire sonni tranquilli agli oltre 500 produttori, di vino e di uva, di uno dei territori vitivinicoli più “appetibili” degli ultimi anni.
Il fulcro di questa preoccupazione è la notizia della prossima chiusura della stazione dei carabinieri di Passopisciaro (sulla SS120), la frazione nel cuore dell’Etna doc, finora presidio contro i periodici furti subìti dalle aziende e anche punto di riferimento per tutti gli abitanti.
L’ansia dei produttori si è concretizzata in una pec spedita ai commissari straordinari del Comune di Castiglione di Sicilia (nel cui territorio ricade la metà di tutta la superficie della doc Etna) alla prefetta di Catania e al Comando provinciale dei carabinieri.
Nel documento, firmato dal direttore del Consorzio, Maurizio Lunetta, si chiede di “mettere in atto tutte le azioni che riterrete opportune per evitare la chiusura della sede dell’Arma dei carabinieri di Passopisciaro in quanto presidio indispensabile al mantenimento della legalità in un’area a forte espansione economico produttiva in cui sarebbe utile esattamente il contrario, cioè potenziare questa struttura periferica per aumentare la sicurezza nelle aree rurali e accompagnare le aziende vitivinicole ad una loro sana crescita”.
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Fonte: La Sicilia