Prosecco DOP lancia un messaggio chiaro ai produttori chiedendo la riduzione della resa e proponendo una vera rivoluzione con lo stop ai frizzanti da tavola e ai bianchi IGP. La DOP : “Blindare la produzione oggi per dare continuità al mercato. E’ il momento di introdurre regole nuove e di puntare all`innalzamento del marchio. Pensiamo a produrre solo Prosecco e a produrlo bene” sintetizza il presidente Stefano Zanette. Il Consorzio Prosecco DOP blinda la produzione. “Meno bollicine – dichiara Zanette – puntiamo su una maggiore qualità”.
In vista della vendemmia di fine agosto il Consorzio del Prosecco di collina ha deciso le regole per le bollicine future. Meno Prosecco ma di maggiore qualità. E soprattutto no alla concorrenza sleale con i frizzanti, sottocategorie che imbastardiscono il mercato. Al posto di succedanei, nuovi prodotti che hanno come base l`uva ma non sono vino. Ovvero: succo d`uva, mosto, aceto e distillati.
Zanette e il Consiglio hanno deciso per una misura che va verso la conservazione del prodotto. E l`educazione dei produttori. I frizzanti da tavola e bianchi IGP non esisteranno più all`interno della denominazione: dalla vendemmia 2020 ci sarà l`obbligo di produrre solo Prosecco. Le eccedenze? Diventeranno succo d`uva, mosto concentrato, aceto di vino o uva destinata alla distillazione. Basta succedanei del prosecco, vini frizzanti di categoria inferiore che inflazionano le bollicine. E basta ingordigie. Il blocco dovuto alla pandemia è stata l`occasione per mettere un po` di ordine nel mondo della DOP.
“I produttori devono capire che la linea è chiara: ci si deve concentrare nel produrre prosecco. E nel farlo bene“. È chiarissimo il presidente Stefano Zanette. Alla luce della possibilità di produrre rosè e quindi immettere sul mercato un vino di fascia più alta, Zanette ha preso la storica decisione, insieme al Consiglio che ha votato compatto, di ridimensionare volumi e possibilità della DOC. Non è una rivoluzione da poco: dal mercato sarà tolto 1 milione di ettolitri di vino. I superi di cantina di fatto non esisteranno più, i superi di campagna diventeranno prodotti diversi dal vino. “Dobbiamo promuovere la cultura del giusto e pensare ad un sistema che va salvaguardato” chiarisce.
Un`indicazione chiara nei controlli: non verranno più tollerati vini senza carta d`identità, bianchi frizzanti senza denominazione che inquinano il mercato dello sparkling veneto. La misura, già approvata dal Consiglio, verrà presentata ai soci nell`assemblea di venerdì ed è destinata ad aprire una fase nuova per la DOP. “Dobbiamo educare i produttori ad attenersi alla resa da disciplinare e a pensare alla glera come il vitigno della bollicina d`eccellenza”. Mettere ordine nel sottobosco delle bollicine è un`occasione che si è creata essenzialmente grazie alla pandemia. L’urgenza di regolamentare prodotto e qualità è un tema attuale da anni. “Prima la Brexit poi i dazi di Trump, oggi il Covid hanno portato la DOP a ritenere necessaria la riduzione nella produzione per mettere in sicurezza il valore delle bollitine”.
Anche rispetto ai quantitativi il Consorzio ha adottato la politica della prudenza, restringendo i parametri della resa. Benchè la contrazione nel mondo della DOP non abbia avuto le ripercussioni accusate dal Conegliano Valdobbiadene, anche il consorzio ha deciso di scendere da 180 a 145 quintali ad ettaro. Più 20% di supero da stoccare e sbloccare secondo necessità. “Non lo facciamo perchè la DOP ha avuto contrazioni durante la pandemia – sottolinea Zanetteper fortuna l`e-commerce e la grande distribuzione ci hanno messo al sicuro. Ma è fondamentale capire che non abbiamo nulla da guadagnare dall`immissione sul mercato di quantità eccessive di vino. L`obiettivo deve essere la continuità, la sostenibilità e il valore”.
Fonte: Il Gazzettino – Treviso