I tavolo di “brainstorming”annunciato a metà aprile dal nuovo D.M. del Consorio Parmigiano Reggiano Carlo Mangini «per elaborare – come lui stesso aveva spiegato in occasione di un evento organizzato dall`organismo di cui è Presidente Nicola Bertinelli – una nuova strategia di comunicazione multicanale particolarmente focalizzata sul digitale, nel quale saranno coinvolti alcuni tra i più importanti talenti della nostra creatività».
Scelte che potrebbe essere anche funzionale ad affrontare in modo ancora più deciso a livello internazionale la lotta all`italian sounding, ovvero l`imitazione di un prodotto o di una denominazione attraverso un richiamo alla presunta italianità, su cui il Consorzio è da sempre molto impegnato (il giro d`affari del falso parmesan fuori dall`Unione Europea si aggirerete attorno ai 2 miliardi di euro, circa 200mila tonnellate di prodotto, ossia 15 volte il volume del Parmigiano Reggiano esportato), ma che è diventato di nuovo particolarmente caldo
proprio in questi giorni, quando è stato depositato il ricorso contro Kraft Foods Group Brands che, a detta del Consorzio stesso, “sta tentando di ottenere la registrazione del Kraft Parmesan Cheese come marchio ufficiale in Nuova Zelanda”.
Di qui l`urgenza di allestire quindi anche una comunicazione ancora più forte per i mercati esteri, che assorbono il 40% delle vendite, con una crescita a volume nello scorso anno rispetto al 2017 del 5,5%.
Fonte: Daily media