Il 31,8% dei casari nei prossimi sette anni raggiungerà l’età minima pensionabile, per un totale di circa 100 nuovi giovani da formare al mestiere.
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano prosegue a Roma gli appuntamenti legati al 90esimo anniversario della fondazione. Per il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli è l’occasione per raccontare la crescita e l’evoluzione di uno dei marchi italiani più noti del mondo: basti pensare che dalla nascita del Consorzio, a cui aderirono oltre 2mila caseifici che lavoravano circa 37mila tonnellate di Parmigiano Reggiano, la produzione è più che quadruplicata.
Nel 2023, infatti, i 292 caseifici aderenti (situati nella zona di origine della Dop, che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova a destra del fiume Po e Bologna a sinistra del fiume Reno) hanno prodotto 4,014 milioni di forme, pari a circa 161mila tonnellate.
Il giro d’affari al consumo ha toccato il massimo storico di 3,05 miliardi di euro (+5% sul 2022) con risultati positivi per le vendite totali a volume (+8,4%), sostenute da un andamento positivo dell’export (+5,7%), e, soprattutto, delle vendite in Italia (+10,9%). Oltre a 2.600 addetti diretti e 50mila con l’indotto: dall’allevatore a chi si occupa delle stalle, dalIo stagionatore al distributore.
Il Consorzio è inoltre tra i protagonisti della mostra Identitalia, The Iconic Italian Brands, esposta nell’atrio principale del ministero delle Imprese e del made in Italy, dedicata ai più importanti marchi che hanno fatto e stanno facendo la storia del Paese. L’iniziativa, alla quale hanno aderito 100 aziende per un totale di 113 marchi dei settori agroalimentare, abbigliamento, cura della persona, arredamento e automotive, nasce per celebrare i 140 anni dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che nel 2019 si è arricchito del Registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale, contenente i brand iscritti da più di 50 anni e ancora attivi. Tra questi ultimi anche il Consorzio, il più antico d’Italia per quanto concerne i prodotti alimentari, fondato il 27 luglio 1934 con la funzione di tutelare, difendere e promuovere un prodotto millenario le cui antiche e nobili origini risalgono addirittura al Medioevo, salvaguardandone la tipicità e pubblicizzandone la conoscenza nel mondo.
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Dai risultati raccolti, si è evidenziato che la stima dei casari che nei prossimi sette anni raggiungeranno l’età minima pensionabile è il 31,8%, per un totale di circa 100 nuovi casari da formare al mestiere. Inoltre, l’indagine ha evidenziato una forte necessità di un processo di formazione continua per le figure già presenti, in particolare negli ambiti di lavorazione, magazzino, produzione, materie prime, social media, e-commerce, controllo qualità e strategie marketing.
Fonte: Avvenire.it