Il Consorzio di tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP : disciplinare di produzione da riscrivere e snellire. Oggi il distretto ha latte congelato immobilizzato per 35 milioni
Il Covid ha inferto un duro colpo alla filiera della Mozzarella di Bufala Campana DOP. Meno 25% di fatturato, meno 20% di volumi prodotti, secondo il consorzio di tutela della DOP. “L`epidemia ha fortemente impoverito la filiera – commenta il direttore del consorzio Pier Maria Saccani. Parliamo di un prodotto importante che non intraprende una vera ripresa”.
La filiera produce 65omilioni di fatturato, crea 3o mila posti di lavoro e una ricaduta sul territorio di 1,2 miliardi, secondo Svimez. I produttori oggi chiedono che i Disciplinari di produzione delle DOP, fatta salva una parte di norme fondamentali a tutela della qualità e territorialità del prodotto, si possano modificare in maniera snella e in tempi stretti.
La Mozzarella DOP cresceva a due cifre di anno in anno, sopratutto grazie all’export. Data di svolta è il 9 marzo, con la dichiarazione del lockdown. La Mozzarella di Bufala Campana DOP viene investita da un ciclone: la chiusura dei ristoranti lascia invenduto il 24% del prodotto, sopravvengono le incertezze sui mercati esteri, la merce si ferma alla frontiera con l`Austria, il blocco degli aerei (la mozzarella viaggia su aerei passeggeri).
E anche se si registra un aumento della domanda interna, questo riguarda soprattutto il prodotto non DOP più utilizzato anche come ingrediente in cucina. Ricordiamo tutti la grande produzione di pizze e focacce dei giorni della quarantena. Si rivela subito, inoltre, una grande attenzione al prezzo da parte dei consumatori che induce alcuni produttori di Mozzarella di Bufala Campana DOP ad ammorbidire i listini. Ma quel che più destabilizza il settore è la produzione di latte di bufala (per il 90% destinata ai caseifici) che resta inutilizzata con grave danno economico sia per gli allevamenti che per i caseifici. “Quelle prime due o tre settimane di emergenza – ricorda il dg del Consorzio , ex segretario generale dell`Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche (Aicig),- sono state un disastro. Fortunatamente il ministero delle Politiche agricole ha disposto una deroga temporanea al disciplinare e consentito di congelare Blatte in eccesso e di usarlo in produzione”. Oggi il distretto ha latte congelato immobilizzato per 35 milioni di euro. “Siamo una piccola azienda artigiana da 5 milioni di fatturato medio – racconta Mimmo La Vecchia del Casolare – abbiamo congelato 2,5 quintali di latte per un valore di circa 400mila euro e ora cerchiamo di venderlo. La nostra produzione si è ridotta fortemente essendo prevalentemente destinata al canale koreca. Pensiamo che nel 2020 non riusciremo a recuperare, solo da pochi giorni abbiamo ricominciato a marciare”. “Abbiamo perso il 10% del fatturato rispetto all`anno scorso – dicono dal caseificio Spinoza uno dei maggiori – sopratutto sull`export. Ma avevamo grandi programmi che sono per ora archiviati”.
Come ripartire? “II Covid ci ha insegnato tanto – afferma Saccani – Primo: dobbiamo continuare a puntare qualità e sicurezza. Secondo: non possiamo limitarci a produrre e distribuire, dobbiamo interpretare i bisogni del consumatore: adottare porzioni e imballaggi nuovi, puntare di più sul delivery, soddisfare chi fa smartworking”. Saccani fa un esempio: “Un paio di anni fa il Consorzio di tutela della DOP campana aveva avanzato una domanda di modifica del disciplinare per realizzare un prodotto ingrediente e da vendere congelato, anche all`estero. Non abbiamo ottenuto risposta, oggi sarebbe stato utile poterlo produrre”. Sullo sfondo la questione della mozzarella congelata: alcuni caseifici sono favorevoli a un prodotto collaterale, altri no.
Fonte: Sole 24 Ore