Corradino Marconi sta per concludere il suo terzo mandato come presidente del Consorzio Mortadella Bologna IGP.
Presidente Marconi, cosa è successo in questi ultimi sette anni nel comparto dei salumi italiani?
“Il quadro generale del consumo di salumi in Italia, in questo arco di tempo, è molto cambiato, siamo passati da un mercato maturo crescente a un mercato maturo decrescente. Tradotto in cifre vuol dire che negli ultimi sette anni siamo passati da un mercato complessivo di 7 miliardi di euro nel 2010 ai 6 miliardi e mezzo di euro di adesso”.
Cosa ha portato a questa diminuzione di mercato nel comparto? La stessa sorte ha coinvolto anche la Mortadella Bologna IGP?
“Una serie di fattori ha portato a questi dati – continua Marconi – al primo posto c’è sicuramente la crisi economica (disoccupazione e riduzione del potere di spesa) al secondo posto invece, il cambio delle abitudini alimentari degli italiani, condizionati e quasi impauriti da campagne di comunicazione contro i grassi e i prodotti trasformati della carne. Questi due fattori hanno contribuito alla diminuzione dei consumi di salumi in generale, ma per la Mortadella Bologna IGP l’andamento è stato diverso”.
Come siete riusciti come Consorzio Mortadella Bologna IGP a contrastare la crisi?
“Sicuramente una delle ragioni della tenuta della Mortadella Bologna IGP è dovuta al prezzo, decisamente più popolare rispetto ad altri salumi, ma anche all’impegno del nostro consorzio per far percepire questo prodotto in modo nuovo”.
In modo nuovo in che senso, come aspetto nutrizionale – qualitativo del prodotto IGP?
“Posso affermare con soddisfazione – aggiunge il presidente Corradino Marconi- che la nostra comunicazione sulle famose 300 calorie per etto, la riduzione di sale e il maggiore tenore proteico, ha dato buoni risultati. Come Consorzio abbiamo investito 4 milioni e mezzo di euro sulle tv nazionali per raccontare che la Mortadella Bologna IGP è tutto questo, il messaggio è arrivato e oggi la gente ha fiducia nel nostro prodotto. Così, mentre la mortadella generica perde quote di mercato, le vendite di Mortadella Bologna IGP crescono grazie alla comunicazione. I dati positivi arrivano non solo dalla GDO – 60% del totale – ma anche da normal trade e street food, che rappresentano il 40% del mercato” .
Cos’è MortadellaBò?
“E’ l’evento ideato quattro anni fa dal Consorzio che ha messo al centro di una serie di iniziative la Mortadella Bologna IGP, che può essere interpretata dall’estro creativo di chef famosi o studenti di istituti alberghieri, gustata nelle postazioni di street food, proposta con laboratori e foodbikes nel centro di Bologna. In poco tempo MortadellaBò è diventata la festa per definizione della Mortadella Bologna IGP, un evento che conferma il legame storico con la città e che guarda al futuro. Con MortadellaBò abbiamo deciso di smettere di partecipare a tante piccole iniziative disperse sul territorio, concentrandoci su un solo grande evento. Abbiamo potenziato la nostra presenza sui social e abbiamo assunto personale interno al consorzio per occuparsi di tutto questo”.
E per il futuro?
“Puntiamo ad aumentare la nostra presenza in Europa – conclude Marconi -, l’export a oggi rappresenta il 15% del totale venduto, vogliamo lavorare su questo, partendo da Francia e Germania. Per la nostra promozione sul mercato interno, aspettiamo l’apertura a ottobre della nostra fabbrica didattica all’interno del FICO, Fabbrica Italiana Contadina, il grandioso parco alimentare in costruzione a Bologna su progetto del Centro AgroAlimentare, gestito da Eataly World –società costituita da Eataly e Coop, è un gran bel progetto che coinvolgerà i giovani, ci aspettiamo dei buoni risultati”.
Fonte: Fondazione Qualivita