Gazpacho napoletano o un abbondante piatto di insalata di farro con dei succosi pomodori a guarnire il tutto. Non c’è tavola estiva che si rispetti senza pomodoro. E in Campania tra le tante eccellenze ce n’è una che ha il “marchio” dop da ben venti anni: il San Marzano. Esportato dal Perù nel 1770 e piantato nella Valle del Sarno, ha un sapore vivace e particolare che ne fa un ingrediente con il quale giocare. «Fortunatamente questa è un’ottima annata – spiega Tommaso Romano, presidente da un anno del Consorzio Pomodoro San Marzano DOP – anzi proprio in questi giorni stiamo provvedendo ai raccolti dei pomodori che presto andranno a formare i pelati e altri prodotti trasformati. E la filiera il segreto del successo. Un successo che è nel dna del nostro prodotto che però viene spesso sottovalutato. Il San Marzano è un’eccellenza. Delizioso da usare nelle insalate tagliato appena colto dalla pianta, magari comprato da un produttore di fiducia a chilometro zero, e perfetto nella sua versione conservata. Non c’è sugo fresco che non si sposi bene con i pelati».
«Sono veramente onorato di poter rappresentare un progetto così importante per la valorizzazione e la tutela del nostro patrimonio agroalimentare – aggiunge il presidente Romano . II pomodoro San Marzano non è solo un prodotto d’eccellenza ma una storia. La storia di quanti, come me, sono cresciuti col mito dell’oro rosso e lavorano questa prelibatezza onorando una tradizione che si tramanda da padre in figlio. Il Consorzio è l’occasione per rafforzare la sinergia tra le imprese e sostenere un valore, uno dei tanti di questa nostra Campania».
Fonte: Corriere del Mezzogiorno