Lo sfogo del presidente del Consorzio di Tutela Armani: dalla Provincia nemmeno un euro. Aumentare del 40% il valore di vendita, abbassare le rese di produzione (portandole da 180 a 150 quintali a ettaro) e far conoscere il Pinot grigio anche in Italia. Sono questi tre degli obiettivi primari del Consorzio Doc delle Venezie che ieri si è riunito per il primo cda del 2020. Forte di numeri da record, con una crescita del 35% anno su anno, la realtà che – unica in Italia – raggruppa la produzione di Pinot grigio di tre regioni (Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia) per il 2020 ha molta carne al fuoco, a partire da una Provincia autonoma di Trento che dovrebbe, secondo Albino Armani, presidente del consorzio che nel 2019 ha prodotto 1.672.000 ettolitri di Pinot gri- gio, «impegnarsi di più nella promozione di questa denominazione».
Il dito è puntato contro la politica: «Il nostro consorzio sarà riconosciuto ufficialmente da Bruxelles entro aprile, fino a ora le attività di promozione che abbiamo fatto spiega Armani – hanno contato solo sulle nostre forze, e niente è venuto da finanziamenti trentini. È singolare, visto che nella Doc Venezie viene convogliato circa il 40% del Pinot grigio trentino. L`auspicio è che la politica trentina, e in primis il governatore Maurizio Fugatti e l`assessora Giulia Zanotelli, rivedano i piani di finanziamento per stanziare fondi per la promozione della denominazione».
Fonte: Corriere del Trentino