I 31 produttori del prosciutto crudo all’avanguardia per la sostenibilità, entro l’anno l’impianto del Consorzio per riciclare migliaia di tonnellate di sale.
Parola d’ordine: sostenibilità. Per il Consorzio del prosciutto di San Daniele si tratta di un impegno che inizia da lontano e che l’ente di tutela quest’anno ha voluto rilanciare con un progetto dedicato, che lo investe direttamente assieme ai 31 produttori della Dop friulana, mettendo a punto un nuovo modello di sostenibilità presentato ieri allo stadio Friuli, insieme ad altri casi illustri, da Bmw a Hera passando per la padrona di casa, l’Udinese calcio.
Prima di entrare nel merito delle attività progettate dal consorzio con il suo modello di sostenibilità, battezzato “Valore condiviso”, a significare il coinvolgimento dei produttori e dei vari stakeholder, val la pena ricordare qualche numero per mettere a fuoco il comparto della fettina rosa friulana che vale 350 milioni di euro di fatturato, come detto 31 produttori consorziati, 2,7 milioni di cosce prodotte e, per entrare nel merito della tema sostenibilità, anche 3.651 tonnellate di sale recuperato e 283 mila metri cubi di acque reflue gestite. Gli uni e le altre sono due dei temi che il modello, messo a punto con il supporto della società milanese Lunquist, affronta in mondo puntuale. “Abbiamo cercato di andare al sodo – ha esordito il direttore generale del Consorzio Mario Cichetti – e ci siamo concentrati in particolare sull’ambiente, sulla tutela dell’aria e dell’acqua, sull’energia”.
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Fonte: Messaggero Veneto