Coca Cola meglio del prosciutto crudo? Secondo il Nutriscore sì. Letichetta a semaforo adottata dalla Francia per segnalare ai propri consumatori i cibi con alta presenza di grassi e sale scuote i produttori della celebrata fettina rosa. Bocciata dai francesi con bollino rosso al contrario della Coca (zero) promossa con il verde.
«Un`assurdità» secondo il direttore del Consorzio di tutela del Prosciutto di San Daniele DOP, Mario Cichetti, la cui struttura sta seguendo con attenzione l`evolversi della vicenda che interessa oltre alla Francia anche Spagna, Germania e Belgio e che i cugini d`oltralpe vorrebbero veder esportata a livello comunitario. L`attenzione alta in Friuli si deve al fatto che quello francese è per il crudo di San Daniele il primo mercato oltre confine.
«Dobbiamo alle esportazioni circa il 18 per cento del nostro giro d`affari e la Francia è in questo senso trainante, il mercato per noi più importante dopo quello domestico» fa sapere Cichetti che guarda con attenzione, ma anche con perplessità all`etichetta a semaforo. «La situazione non è ben chiara, abbiamo a che fare con una norma in fieri, con un sistema in via di sperimentazione che pretende di valutare un prodotto in assoluto, senza considerare la razione che si sta consumando.
Molto meglio – secondo il direttore – il sistema proposto dall`Italia, che si focalizza sulle quantità e punta a suggerire al consumatore una dieta equilibrata». Fine che non sembra il medesimo dei francesi per i quali l`olio di colza è meglio del Parmigiano reggiano, la Coca cola zero meglio del prosciutto crudo. E che fa pollice verso pure al principe della ta- vola mediterranea: l`Olio extravergine di oliva. «Il nostro parere sul Nutriscore è negativo – ribadisce Cichetti – e lo è anche rispetto all`Europa che legifera in modo discutibile e per nulla organico su un tema importante come quello dell`educazione alimentare».
Il timore dei produttori è che i semafori rossi attribuiti ai prodotti cardine della dieta mediterranea – su una scala cromatica di cinque colori, dal rosso al verde, e altrettante lettere dell`alfabeto, dalla A alla E – possano disincentivare i francesi dall`acquisto delle bandiere made in Italy. Prosciutto di Parma DOP e Prosciutto di San Daniele DOP compresi. Cichetti frena: «Pensiamo all`effetto delle etichette sui pacchetti di sigarette (quelle sì, certamente e gravemente nocive, ndr). Se non sono bastate a far smettere le persone di fumare ritengo che il semaforo dei francesi non sarà poi quel gran deterrente all`acquisto dei nostri prodotti». Che a dispetto di quanto ritengano al di là delle Alpi ambiscono a essere veri e propri superfood considerato che il prosciutto crudo di San Daniele è oggetto di uno studio condotto dall`università di Udine quale alimento utile alla cura delle malattie degenerative della vecchiaia. E se giova qui, giova anche in Francia. Nonostante i semafori. Parola del Consorzio che guarda con fiducia al 2020.
Fonte: Messaggero Veneto