Bortolomiol, presidente del Consorzio: “Tuteliamo la cultura del buon bere”. Nel 2019 l’Assemblea Unesco ha riconosciuto Patrimonio dell’Umanità “Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”
Dire Conegliano Valdobbiadene equivale a dire grande cultura del vino italiano. Sono due le date fondamentali per questo spicchio di terra di rara bellezza racchiuso fra Venezia e le Dolomiti.
La prima e il 1876, anno di fondazione della prima scuola enologica italiana, vero punto di riferimento mondiale per la cultura del buon bere.
La seconda è il 2019, anno nel quale l’Assemblea Unesco riconosce Patrimonio dell’Umanità “Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” e le iscrive nella lista dei paesaggi culturali da tutelare.
Ne è ben consapevole Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg: “Come produttori e viticoltori del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg abbiamo la responsabilità di tutelare il nostro territorio, che è prezioso per i frutti che ci dona, ma anche per la bellezza che di cui godiamo e di cui siamo custodi”.
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Fonte: QN – Economia e Lavoro