Obiettivo ridare slancio a un vino di prestigio in una fase di difficoltà. Così l’Asti DOP ha messo in moto negli ultimi mesi un processo di rinnovamento importante, come dimostra l’avvio dell’iter della nuova denominazione Asti Secco (Dry) che non sostituisce, ma integra la gamma di produzione ed è l’esempio di un percorso appoggiato e condiviso sia dagli agricoltori che dagli industriali. Un cambiamento che, in questi giorni, sta investendo anche la dirigenza del Consorzio di tutela: uno dei sistemi di rappresentanza vitivinicola più antico di Italia associando 1.106 realtà tra case spumantiere, aziende vitivinicole, vinificatori e cantine cooperative, oltre a circa 800 produttori di uva soci di cantine sociali con delega di rappresentanza, coprendo un territorio di 52 comuni, con sede istituzionale a Isola d’Asti. La superficie interessata è di 9.700 ettari per una produzione annua di 54 milioni di bottiglie di Asti DOP e 31 milioni di bottiglie di Moscato d’Asti DOP, corrispondenti a 800 mila ettolitri (dati 2016).
Il presidente nazionale della Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino commenta le novità emerse dalle votazioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione dell’ente: “Molti agricoltori hanno aderito al Consorzio acquisendo il diritto di voto e per questo la loro partecipazione alle elezioni è stata altissima. Due dei rappresentanti della parte agricola eletti nel nuovo Cda sono soci della Cia, Filippo Molinari e Fabrizio Canaparo, e siamo certi che sapranno tutelare al meglio gli interessi di tutti i produttori agricoli, nella più ampia autonomia rispetto alla nostra Confederazione, contribuendo a rafforzare l’immagine positiva del Moscato”.
Tuttavia la Cia rileva come, nonostante la forte spinta innovativa determinata dai rappresentanti dei produttori liberi della parte agricola, le nomine legate alla cooperazione non hanno dimostrato la stessa volontà, esprimendo candidati che poco hanno a che fare con il rinnovamento. Quanto all’elezione della presidenza del Consorzio dell’Asti DOP, “non ci riteniamo del tutto soddisfatti delle proposte che stanno emergendo riguardo i nomi dei candidati alla guida dell’ente – evidenzia Scanavino – in particolare sui vicepresidenti che formeranno la Giunta esecutiva. Comunque, in attesa dell’elezione del nuovo presidente, prevista per il prossimo 11 maggio, la Cia formula i migliori auguri di buon lavoro ai rappresentanti eletti e al nuovo direttivo, restando a disposizione degli imprenditori del sistema consortile”.
Fonte: Cia
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