Una piattaforma unica per gestire e guidare l’azione dei diversi Consorzi di tutela de vino del Veronese.
È questo l’argomento sul tavolo di un vertice che si terrà a giugno, come spiega Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio del Bardolino e dell’Avive, l’Associazione dei vini veronesi: «Il confronto sta andando avanti e ci siamo impegnati a trovarci tutti in un vertice entro la fine di giugno. In quell’occasione, ogni Consorzio porterà la sua idea di piattaforma o di rete comune, come vogliamo chiamarla, e da lì si partirà con i passaggi concreti per andare alla definizione di un progetto che secondo me è quanto mai necessario. La crisi provocata dalla pandemia ha accelerato il dialogo su un’unione operativa dei Consorzi Veronesi. Io sono convinto che dobbiamo mettere a fattore comune alcune attività dei Consorzi per sfruttare la forza del Sistema Verona nel mondo del vino».
«Se ne sta parlando ma come Soave ci esprimeremo a giugno, anche perché in queste settimane si dovrebbe andare al rinnovo del consiglio d’amministrazione del Consorzio di tutela – spiega Sandro Gini, presidente del Consorzio del Soave -. Chiaramente è un tema fondamentale e quindi ritengo giusto che ad affrontarlo e a farne le conseguenti scelte debbano essere i nuovi vertici dell’ente di tutela e promozione». Una sorta di “Consorzio unico delle Doc scaligere”, lanciato come proposta tra i primi da Wolfgang Raifer, direttore generale di Cantina di Soave, la più importante realtà produttiva del Veronese e prima cooperativa vitivinicola d’Italia, con 2100 soci produttori, in un’intervista a Primo Giornale a febbraio.
Fonte: Primo Giornale