Tra le associazioni dell`agroalimentare italiano è scontro politico sulle norme europee che consentono ai Consorzi di tutela dei prodotti a Indicazione Geografica di programmarne anche l`offerta economica. Al Parlamento europeo sono cominciate le votazioni con cui verrà dato il via libera al Regolamento transitorio della PAC, che mira a estendere di due anni le attuali norme in assenza di un accordo sulla nuova Politica agricola comune. E proprio oggi verrà messo ai voti l`emendamento della discordia, il numero 448, che l`europarlamentare italiano Paolo De Castro aveva presentato a dicembre: «Il regolamento Omnibus -spiega De Castro – aveva introdotto la possibilità, per tutti i Consorzi di tutela, di essere riconosciuti come Op, cioè come Organizzazioni di produttori, e quindi di programmare l`offerta economica». E il regolamento Omnibus è legge dal 1 gennaio del 2018. «Quello che cambierà se l`emendamento 448 verrà approvato – spiega ancora de Castro – sarà solo una semplificazione delle procedure con le quali i consorzi IG potranno diventare Op».
Per Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, «L`emendamento in discussione mira a ampliare le competenze dei Consorzi e in questo senso è apprezzabile. Ma è necessario evitare la loro omologazione in tutto e per tutto alle Op sia in termini di funzioni operative, che meritano ulteriori approfondimenti, sia in termini di assetto giuridico, che deve invece rimanere inalterato». Favorevole all`emendamento è la Coldiretti: «Tutte le semplificazioni sono bene accette – spiega Gianluca Lelli, responsabile economico dell`associazione – il passaggio da Consorzio a Op aiuta a rafforzare il peso degli imprenditori agricoli nella contrattazione di filiera».
Diventare Op, significa poter intervenire anche sulla dinamica dei prezzi ai quali vengono venduti i prodotti IG. Ed è questo il punto che viene contestato da un lato dalle associazioni delle imprese alimentari, e dall`altro dalle altre organizzazioni del mondo agricolo riunite nel coordinamento Agrinsieme (si veda l`intervento in pagina)». «I consorzi – sostiene Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte – si devono occupare della tutela della qualità, della promozione e della programmazione dei piani produttivi. Ma non devono avere funzioni commerciali, le quali devono essere lasciate al libero mercato. So che il passaggio da consorzio a Op è già previsto dal Regolamento Omnibus e che anche cancellando l`emendamento 448 non si torna indietro. Ma almeno eviteremo che questo percorso sia troppo facile da imboccare e che, di conseguenza, venga imboccato in maniera massiccia». Anche l`Unione parmense degli industriali, il cui territorio è tra i più ricchi di DOP in Italia, si dice contraria all`emendamento 448: «È un passo cui si snatura l`identità dei consorzi da organismi a tutela della qualità e promozione dell`immagine in organismi che tenderebbero a gestire gli equilibri economici di una filiera produttiva, con effetti potenzialmente pericolosi per un`effettiva tutela degli interessi del consumatore e con effetti distorsivi della libertà del mercato».
Fonte: Il Sole 24 Ore