ORIGIN ITALIA – ASSEMBLEA 2020: RIPARTIRE DALL’ORIGINE. I Consorzi di tutela dei prodotti agroalimentari DOP IGP per il rilancio del Paese
“Patti di filiera per valorizzazione prodotti di eccellenza”, la proposta della Ministra Bellanova all’assemblea Origin Italia
Un potenziamento dell’organico del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e una revisione della normativa sui Consorzi di tutela delle produzioni agroalimentari. Un messaggio importante quello della Ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova, che è intervenuta all’assemblea 2020 di Origin Italia, e contemporaneamente un riconoscimento importante per le Indicazioni Geografiche italiane e per Origin Italia. Assemblea che ha visto la partecipazione di 70 Consorzi di tutela in rappresentanza di 80mila imprese del comparto DOP IGP, e gli interventi dei decisori politici, istituzioni e stakeholder nazionali, per confrontarsi e parlare di strategie e di politiche di rilancio del settore agroalimentare.
“Per valorizzare i prodotti agroalimentari di qualità – ha sottolineato la Ministra Teresa Bellanova – è nostra intenzione promuovere tavoli di confronto tra i Consorzi di tutela e la GDO per favorire il potenziamento della comunicazione ai cittadini in merito al valore aggiunto che hanno i prodotti a Denominazione di Origine. Dovranno essere trovati punti di equilibrio con la grande distribuzione, dovranno essere introdotti patti di filiera per la crescita e la valorizzazione dei nostri prodotti di eccellenza. Origin Italia, quale organizzazione dei Consorzi italiani, sarà chiamata ai tavoli in cui saranno assunte decisioni operative per la crescita del sistema delle Indicazioni Geografiche”. Un intervento molto apprezzato che consolida ancora una volta il ruolo di Origin Italia.
“La riorganizzazione che noi stiamo affrontando – ha sottolineato Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia – va esattamente nella direzione di offrire a tutti i Consorzi gli strumenti che ci consentono di poter garantire l’assistenza che si può dare alle organizzazioni consortili, un’attività di tutela e la comunicazione dei prodotti sui canali sui quali quotidianamente operiamo. Quello della ristorazione, che è in grande difficoltà perché ha dovuto subire più di ogni altro i provvedimenti che ci servono per gestire l’emergenza sanitaria. È comunque un settore dove abbiamo grandi margini di sviluppo e compagni di viaggio come McDonald’s molto attivi. Su questo canale abbiamo però anche grandi criticità e dovremo avere tutti gli strumenti per accompagnare i nostri prodotti nel mondo della ristorazione che non è solo un’occasione di consumo, ma anche di promozione importante nazionale ed internazionale. Il secondo canale riguarda la GDO che in questo momento può continuare a lavorare meglio di altri settori e quindi, i prodotti che meglio si adattano a questa distribuzione traggono un beneficio, ma questo non vale per tutti; ecco perché dobbiamo pensare, come ha detto la Ministra, a delle interlocuzioni che abbiamo già avviato anche per contrastare le pratiche commerciali svalorizzanti”.
Ha ricordato il grande valore delle Indicazioni Geografiche, l’europarlamentare Paolo De Castro: il Food&Wine europeo vale 75 miliardi di euro, ed il 20% è realizzato fuori UE; mentre il prezzo pagato per i prodotti certificati è il doppio degli equivalenti prodotti non certificati. “Non ci potrà essere competitività sui mercati internazionali se non si è capaci di essere organizzati e di fare offerta insieme – ha detto De Castro –. In Europa abbiamo costruito strumenti per dare più forza ai Consorzi per una gestione efficace dell’offerta”.
Coesione e unità di intenti da parte dei Consorzi di tutela e della filiera agricola: fra gli interventi quello di Ettore Prandini, presidente Coldiretti; Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura; Dino Scanavino, presidente CIA Agricoltori Italiani e Franco Verrascina, presidente Copagri. Da parte delle organizzazioni di categoria è stata ribadita l’importanza di una valorizzazione delle DOP e IGP, per creare reddito alle imprese e dare forza sui mercati al made in Italy, e con la piena disponibilità a collaborare con i Consorzi di tutela.
“Crediamo in un forte piano che accompagni i nostri prodotti DOP e IGP per trasformare l’Italian sounding in opportunità – ha detto Ettore Prandini, presidente Coldiretti –, perché i nostri prodotti siano presenti su tutti gli scaffali del mondo. Piena disponibilità a creare rapporto di collaborazione per creare contesto in cui le nostre DOP possano crescere significativamente nei numeri. Partendo dalle imprese agricole”.
“Legare il sistema produttivo alle caratteristiche territoriali – ha affermato Dino Scanavino, presidente CIA Agricoltori Italiani – e alla capacità di coltivare, di trasformare e cucinare, per fare dell’agroalimentare italiano, rappresenta un elemento di forza che dobbiamo potenziare per essere ancora protagonisti in un mondo in cui va di moda etichettare tutto per non etichettare nulla. Il sistema delle Denominazioni può diventare protagonista di un nuovo percorso. Sono certo che i produttori e i Consorzi saranno in grado di non stare sulla difensiva, ma di attaccare attraverso una strategia per diventare esempio europeo di portatori di grande qualità”.
Per Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, “I nostri produttori devono essere sempre più protagonisti nel mercato interno soprattutto nella fase che stiamo vivendo, andando a occupare quello spazio di mercato. Raccolgo la sfida: credo che la grande fortuna in Italia sia legata alla strategicità dei Consorzi che devono essere sempre più legati al territorio della produzione primaria. Dobbiamo rafforzare il legame con la terra, ricordando che siamo sotto attacco in Europa da parte di grandi lobby. La grande capacità deve essere quella di fare gruppo per rafforza l’immagine dell’agricoltura italiana che ha bisogno di sostenibilità” ha concluso Giansanti.
“Serve più filiera, serve fare sistema – ha ricordato Franco Verrascina, presidente Copagri –, per questo è necessario ripartire dall’origine, come richiamo alla terra e ai suoi prodotti, che oggi più che mai hanno contribuito in maniera concreta alla tenuta socioeconomica del nostro Paese. Ed in questa partita un ruolo fondamentale ed imprescindibile è stato svolto indubbiamente dalle produzioni a Indicazione Geografica”.
Molto importanti poi gli interventi dei presidenti delle Commissioni agricoltura della Camera, Filippo Gallinella, e del Senato, Gianpaolo Vallardi; e dell’on. Alessia Morani. “Dobbiamo presidiare il fronte europeo nelle partite decisive che ci stiamo giocando per il sistema Italia – ha detto l’on. Maurizio Martina –. Abbiamo bisogno di costruire e rafforzare un’azione di convergenza del Paese per cercare di strappare condizioni di maggior valore. Su questo dobbiamo lavorare, così come dobbiamo farlo in chiave interna”.
Nel suo intervento Tommaso Valle, McDonald’s Italia, ha ricordato le difficoltà che il settore ristorazione si trova a vivere: “Un settore – ha detto – che troppo spesso viene accostato al momento del consumo, come momento voluttuario, come se i cittadini potessero anche farne a meno. Invece è un settore che genera milioni, che offre occupazione, ha addetti e rappresenta un terzo dei consumi alimentari degli italiani. Invito quindi a considerare la ristorazione come punto finale di una filiera lunga che parte da tutta l’attività agricola, interessa il settore agroalimentare e si conclude con il consumo”.
“Come Origin Italia vogliamo stimolare un vero e proprio tavolo di filiera, e sarebbe molto positivo ed importante riuscire a farlo insieme alle organizzazioni professionali” – la proposta di Riccardo Deserti, vicepresidente Origin Italia. “Ci vogliamo far carico di questa responsabilità, dando un contributo all’organizzazione delle imprese per una migliore attività di filiera. Essere coesi e fare proposte, insomma: la vera filiera è quella che deve partire dai singoli Consorzi, che in Origin Italia devono non solo ricevere servizi ma anche partecipare, perché solo così riusciremo ad essere interlocutori verso il mondo della politica e delle organizzazioni”.
A cura di Lorenzo Benocci
Fonte: Consortium 2020_04