Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOP, non si lascia spaventare da quanto accaduto nelle ultime settimane, quando qualche produttore ha rinunciato al percorso verso la certificazione biologica a causa del maltempo, mettendo mano ai fitofarmaci tradizionali (più impattanti) per non perdere il raccolto e lo fa attraverso le parole del suo tecnico Filippo Taglietti: “Il distretto del Prosecco biologico si può e si deve fare”.
Ieri, in particolare, c’è stata una presa di posizione decisa del Consorzio di Tutela Prosecco Conegliano Valdobbiadene, che con una lettera inviata ai suoi oltre 3mila viticoltori ha vietato l’utilizzo dei prodotti a base di Folpet e Manco-zeb, due principi attivi particolarmente pericolosi per la salute dell’uomo, autorizzati lo scorso 20 giugno dalla Regione Veneto per un massimo di due trattamenti, viste le consistenti piogge delle scorse settimane e la comparsa di attacchi parassitari in vigneto.
Il Consorzio ha stoppato sul nascere l’iniziativa della Regione. Le aziende che erano già certificate come biologiche sono rimaste tali, ma chi stava intraprendendo il cammino verso la certificazione, in alcuni casi ci ha rinunciato: “Vista l’annata, qualcuno ha scelto di utilizzare la chimica tradizionale” spiega il tecnico Filippo Taglietti “non abbiamo perso produttori biologici, ma produttori potenzialmente biologici tra qualche anno”. Eppure la strada è tracciata: «Per il bio, c’è una road map condivisa da tutta la filiera.
Fonte: La Tribuna di Treviso