Più colpite alcune zone impervie della “viticoltura eroica”, intaccato fino al 30 per cento delle piante
La flavescenza dorata ha “assassinato” i vigneti fino al 30 per cento là dove sono mal tenuti, mal trattatati. Osi trovano malauguratamente vicino a impianti abbandonati. Ma nelle zone più lontane dalle rive eroiche la percentuale di attacco scende fino al 5 per cento, anche meno.
Lo ha scoperto il drone. Anzi, i droni. Un’operazione innovativa firmata Consorzio Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG. Una sperimentazione che ha meritato la convocazione dei vertici del Consorzio a Digione, in Francia, il prossimo 7 marzo, perché spieghino come si controlla e si combatte la flavescenza. Digione è la capitale dell’Organizzazione mondiale del vino, che raggruppa ben 47 Paesi.
I droni hanno volato per circa 25 giorni, scrutando ben 700 ettari a Prosecco Superiore, pari a 900 campi di calcio. Hanno percorso 1.600 chilometri di filari, una distanza come da Conegliano a Stoccolma. Hanno analizzato un milione e 300 mila chiome di viti, in 15 Comuni dell’area del Conegliano Valdobbiadene. Avevano il compito – come spiega Diego Tomasi, il direttore del Consorzio di tutela di verificare quanti vitigni erano stati colpiti dalla malattia in misura superiore al 5% e, in particolare, quante piante si sono spente per la grave infezione. I tecnici del Consorzio stanno esaminando puntualmente i dati, che verranno riferiti in un convegno a Roma organizzato il 22 febbraio da QualiVita.
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Fonte: La Tribuna di Treviso