Le compagnie si rivolgono alle biotecnologie per produrre caffè sintetico. Cambiamenti climatici, deforestazione e inquinamento renderanno metà dei terreni destinati alla coltivazione di caffè inutilizzabili entro il 2050.
Tra i tre miliardi di tazzine di caffè al giorno che vengono consumate in tutto il mondo, qualcuna potrebbe essere fatta da chicchi sintetici, creati in laboratorio. E quel caffé potrebbe essere il vostro.
È quanto riporta il Wall Street Journal che ha messo insieme un dato statistico e un trend del mercato. Una pianta di arabica produce in media tra i 450 e i 900 grammi di caffè all’anno. Questo significa che chi beve continuamente due tazzine al giorno ha bisogno della produzione di almeno venti alberi da caffè.
Considerando la deforestazione di massa e le condizioni di povertà dei lavoratori, oltre all’inquinamento legato alle emissioni nocive, metà dei terreni destinati alla coltivazione saranno inutilizzabili entro il 2050. In Brasile, la percentuale può raggiungere l’88 per cento.
Per questo, secondo il quotidiano finanziario, almeno una mezza dozzina di compagnie sta utilizzando biotecnologie per rimpiazzare i prodotti naturali con qualcosa che mantiene lo stesso gusto, ma è privo delle fragilità legate alle condizioni climatiche.
Le aziende stanno seguendo due approcci diversi, in maniera abbastanza simile a quanto sta avvenendo nella ricerca di alternative alla carne.
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Fonte: La Repubblica