L’idea di Valfrutta, uno dei più grandi marchi del settore. Grazie alla tracciabilità, consentirà a tutti i consumatori di conoscere l’intera filiera della Pesca e Nettarina di Romagna IGP
È nel 1898 che nasce a Massalombarda, in Provincia di Ravenna, il primo impianto di pesco. E da quella coltivazione, oggi, di strada se n`è fatta tanta e passa attraverso due delle 4 IGP italiane, quelle della Pesca e della Nettarina di Romagna. Un riconoscimento che è arrivato esattamente 100 anni dopo (nel 1998) e che testimonia la qualità della sua produzione. Di sicuro, a fine Ottocento, quel coltivatore romagnolo mai avrebbe potuto immaginare che la tracciabilità delle sue pesche sarebbe stata possibile grazie a un mondo tutto digitale.
Eppure Valfrutta, uno dei più grandi marchi del settore, ha deciso ora di puntare sul Qr code per le sue pesche. Grazie alla tracciabilità, consentirà a tutti i consumatori di conoscere l’intera filiera del frutto che stanno per gustare.
«La nostra è da sempre una grande filiera agricola, non ci siamo inventati nulla se non provare a dare il giusto risalto ai nostri soci produttori», spiega Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia, il consorzio proprietario del marchio Valfrutta. «Vogliamo rendere la filiera agricola cooperativa sempre più trasparente agli occhi dei consumatori che potranno ora conoscere già sul punto vendita, nel giro di pochi istanti, la storia che si cela dietro le singole referenze, dall`agricoltore che ha prodotto quella frutta a tutte le informazioni sull`azienda agricola, la varietà, il periodo di raccolta, lo stabilimento e la data di lavorazione», aggiunge.
Il progetto di tracciabilità coinvolge in questa prima fase le confezioni di pesche in pezzi Valfrutta, sia in vetro che in barattolo di latta. Il Qr Code presente in etichetta accanto alla scritta “Scopri la mia origine”, una volta inquadrato con uno smartphone, consente di accedere alla sezione tracciabilità del sito www.valfrutta.it; a questo punto, una volta inserito il codice univoco riportato in confezione (sulla latta o sul bordo della capsula), si aprirà una pagina web nella quale il consumatore potrà trovare tutte le informazioni sul prodotto, sull`agricoltore che ha coltivato quelle pesche, sul territorio di riferimento.
È possibile accedere alle stesse informazioni anche aprendo la sezione tracciabilità del sito di Valfrutta e inserendo il codice univoco, senza utilizzare il Qr Code. Sono più di trenta le aziende agricole sode delle cooperative di Conserve Italia attualmente coinvolte nel progetto di tracciabilità delle pesche in pezzi, presenti prevalentemente in Romagna. Le aziende agricole interessate dai diversi lotti di produzione vengono geolocalizzate ed è così possibile conoscerle grazie a fotografie e filmati e persino attraverso il ricorso ad aneddoti e curiosità sull`attività dei soci agricoltori. Completano il quadro informazioni relative all’area geografica di riferimento, con consigli su eventi, sagre o mostre, con l’obiettivo di promuovere tutto il territorio circostante. Ma quali sono le caratteristiche della pesca di Romagna? È facile da riconoscere a causa della sua buccia vellutata, la sua polpa succosa e profumata. Può essere sia a pasta bianca sia a pasta gialla, con venature rosse vicino al nocciolo. Le nettarine, invece, sono più conosciute nel mercato come le “pesche noci”: hanno la buccia liscia e, come le Pesche nettarine altre, hanno polpa gialla o bianca.
Fonte: Corriere di Romagna