La 7a edizione del Premio Gavi La Buona Italia 2021 va alla cantina Banfi. Menzione speciale a Umani Ronchi e ai Consorzi Valcalepio e Montefalco.
Processi drammatici e inattesi come la recente pandemia hanno imposto a molte realtà, Cantine, Aziende Agricole e Consorzi di modificare le tradizionali attività di comunicazione, spostandosi sull’ambiente digitale nel tentativo di mantenere il dialogo rivolto alla platea multipla di destinatari: ristoratori, GDO, consumatori. Le chiusure totali, l’impossibilità di vendita (l’invenduto è stato stimato in 220 milioni di bottiglie con un calo medio di fatturato del 30%) o di promozione di nuovi prodotti (le aziende interessate tra quelle interpellate sono state il 51%), hanno imposto di ripensare come raggiungere i destinatari mantenendo il filo di tutte le relazioni costruite fino a quel momento.
La digitalizzazione diventa la risposta più ovvia, lo strumento a disposizione da sviluppare con coerenza per attività di marketing, vendita, eventi intimi come degustazioni ed esperienze virtuali in cantina. Dati confermati da una ricerca commissionata dal Consorzio di Tutela del Gavi, “Il vino 2021: One Year After” curata dal Prof. Massimiliano Bruni e condotta dallo Iulm Wine Institute (IWI) in collaborazione con l’Unione Italiana Vini, Il Corriere Vinicolo e Wine News. La ricerca ha messo in luce la grande resilienza e capacità imprenditoriale di tutti i protagonisti coinvolti, che non hanno subìto passivamente le conseguenze di una crisi globale, ma hanno trovato la capacità di adattarsi rapidamente a uno scenario impensabile. “Risulta evidente come nelle Aziende e nei Consorzi di promozione e tutela vi sia la convinzione di aver appreso esperienze nuove e di aver sviluppato competenze utili – afferma Massimiliano Bruni – così come si è affermata la volontà di portare avanti queste azioni e attività anche nel medio lungo periodo”. “Anche alla luce del fatto che – aggiunge Luigi Bersano, Consigliere Nazionale di Unione Italiana Vini – il costo di gestione delle attività online è risultato spesso inferiore a quello delle attività fisiche, oltre ad avere un potenziale di diffusione e di contatto assai maggiore”.
Fonte: www.winemeridian.com