Denunciate due persone per frode aggravata in commercio, elevate diffide e sanzioni amministrative per 23.000 euro circa e sequestrati 4,5 quintali di prodotti alimentari per evocazione marchi protetti e carenza di rintracciabilità
Nella scorsa settimana i Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare (R.A.C.) di Messina, Roma, Torino, Salerno e Parma hanno eseguito numerosi controlli presso aziende agricole, caseifici, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, salumifici, liquorifici e frantoi accertando nelle province di seguito indicate, le seguenti violazioni:
- in provincia di Reggio Calabria, è stato denunciato, per frode aggravata in commercio (515-517bis c.p.), il rappresentante di due ditte di liquori, poiché vendeva come liquori alla “Liquirizia di Calabria” prodotti realizzati senza l’utilizzo della suddetta DOP. Sequestrate 321 bottiglie (274,5 litri) di liquore per mancanza di tracciabilità. Altresì, presso un’altra ditta dedita al commercio di liquori, veniva elevata sanzione amministrativa per l’utilizzo della denominazione “Liquirizia di Calabria DOP”, senza averne la prevista autorizzazione;
- in provincia di Catania, è stato denunciato, per tentata frode in commercio aggravata (56-515-517 bis c.p.), il titolare di un ristorante/pizzeria, poiché aveva posto in vendita prodotti dichiarando l’utilizzo di ingredienti a denominazione protetta non rinvenuti né nei locali aziendali né nella documentazione di acquisto;
- in provincia di Roma, venivano elevate sanzioni amministrative per l’indebita evocazione della DOP “Mozzarella di Bufala Campana” nel menù di un ristorante e per la vendita, in una pasticceria, di gelato al pistacchio convenzionale quale “Pistacchio verde di Bronte DOP”;
- in provincia di Terni, veniva diffidato l’amministratore di un salumificio a etichettare regolarmente 50 Kg di salsiccia di suino in quanto priva della prevista indicazione obbligatoria del luogo di provenienza;
- in provincia di Lecco, veniva diffidato l’amministratore di una ditta poiché pubblicizzava su un portale web, prodotti caseari evocativi delle DOP “Fontina” e “Toma Piemontese”;
- in provincia di Torino, è stato diffidato il responsabile di un caseificio per avere indebitamente evocato nelle proprie produzioni casearie le DOP “Caciocavallo Silano” e “Mozzarella di Bufala Campana”;
- in provincia di Salerno, presso una azienda agricola, una pizzeria e un ristorante, sono stati rispettivamente sequestrati, 150 Kg di fichi secchi, atti a divenire “Fico bianco del Cilento DOP”, 10 Kg di mozzarella di latte vaccino e 15 Kg di salumi, poiché tutti privi di rintracciabilità; elevate le previste sanzioni amministrative;
- in provincia di Bari, sono stati sequestrati 7 Kg di salumi, posti in vendita come “Capocollo di Martina Franca DOP” pur non essendo riconosciuta la denominazione di origine; altresì, presso un frantoio veniva diffidato il proprietario a identificare correttamente le partite di olio presenti nei silos.
Fonte: Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare
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