Sono entrate in vigore le disposizioni del cosiddetto “Collegato ambientale” (la legge 28 dicembre 2015, n.221) sul Made green in Italy, lo schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti, per promuovere la competitività del sistema produttivo italiano.
In particolare, la norma approvata prevede che al fine di promuovere la competitività del sistema produttivo italiano nel contesto della crescente domanda di prodotti ad elevata qualificazione ambientale sui mercati nazionali ed internazionali, è istituito lo schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti, denominato « Made Green in Italy ». Tale schema adotta la metodologia per la determinazione dell’impronta ambientale dei prodotti (PEF), come definita nella raccomandazione comunitaria 2013/179/UE. La norma rinvia ad un regolamento del Ministro dell’ambiente la definizione delle modalità di funzionamento dello schema.
Lo schema nazionale volontario è finalizzato, tra l’altro, a rafforzare l’immagine e l’impatto comunicativo delle produzioni italiane, associandovi aspetti di qualità ambientale e requisiti di sostenibilità sociale e rafforzare la qualificazione ambientale dei prodotti agricoli, attraverso l’attenzione prioritaria alla definizione di parametri di produzione sostenibili dal punto di vista ambientale e della qualità del paesaggio.
Fonte: Coldiretti