L’anniversario del prestigioso riconoscimento celebrato a Firenze dalla Regione Toscana con una cerimonia durante il “BuyFood”.
Un compleanno che meritava di essere celebrato, quello dei dieci anni dalla concessione della DOP alla Cinta Senese. E così è stato, con una cerimonia tenutasi a Firenze nel corso del convegno su “L’agroalimentare toscano”, nell’ambito della manifestazione “BuyFood”.
Per ricordare l’importante anniversario la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, ha consegnato nelle mani del presidente del Consorzio di Tutela della Cinta Senese, Daniele Baruffaldi, un attestato in cui si sottolinea come tale pregiata razza suina rappresenti “un’eccellenza della cultura alimentare, garanzia di presidio del territorio di origine, valorizzazione delle risorse territoriali, fattivo sviluppo sociale ed economico”. Ed ancora un “saper fare che interpreta contemporaneità e storia secolare, ambasciatore dell’autenticità della Toscana e dell’Italia”.
Il presidente del Consorzio Baruffaldi, nel ringraziare per il riconoscimento, ha rilevato come tutte quelle caratteristiche messe in evidenza nel corso del convegno, necessarie per uno sviluppo dell’agroalimentare di qualità, e cioè sostenibilità, storia, cultura, legame con il territorio, siano da sempre legate all’allevamento della Cinta. Un allevamento fatto da uomini che si impegnano con passione e dalle loro storie, tanto che proprio il logo del Consorzio li mette in primo piano con la dicitura di forte impatto “Porcari Toscani”.
Era il 15 marzo 2012 quando da parte della Comunità Europea venne riconosciuta alla Cinta Senese la Denominazione di Origine Protetta (riservata esclusivamente alle carni suine di animali nati, allevati e macellati in Toscana secondo tradizione), per le peculiarità uniche legate a tale razza che vive allo stato brado e semibrado nei pascoli e nei boschi presenti nella Regione, nutrendosi dei frutti del bosco, di erba e cereali. Un tipo di alimentazione che dà alla sua carne un gusto unico ed apprezzato in Italia e all’estero.
Fonte: Consorzio di Tutela della Cinta Senese