Mantiene un trend positivo l’import di vini in Cina. In base ai dati dell’Agenzia delle dogane, elaborati dal China association wine e spirits, il bilancio di otto mesi di importazioni (da gennaio ad agosto 2017) certifica una crescita di circa il +16% anno su anno, con 474 milioni di litri di vini che hanno varcato la Grande Muraglia. Nel segmento degli imbottigliati, che rappresenta il grosso dei flussi di importazione, con il 75% della quota a volume (l’incidenza sale al 92% in valore), i dati delle Dogane cinesi confermano il diverso ritmo di marcia tra litri e dollari, con i primi cresciuti di quasi il +13%, a 352,8 milioni, e i corrispettivi monetari aumentanti di un più modesto +6,2%, a 1,58 miliardi.
Per l’acquisto di vini francesi, che detengono il primato con oltre il 42% di market share, Pechino ha pagato quest’anno un prezzo medio di 4,80 dollari per litro, quasi il -13% rispetto al 2016. Dietro i vini d’Oltralpe mantengono la seconda posizione le etichette australiane, ampiamente diffuse in Cina. Tra i fornitori del Nuovo Mondo assume un molo significativo anche il Cile, con un export in Cina superiore, pure nel giro d’affari, a quello spagnolo. Avanzano le esportazioni italiane, ma i fatturati restano ampiamente sotto i potenziali. I dati delle Dogane cinesi attribuiscono all’enologia tricolore il 6% di quota sull’import vinicolo del Gigante asiatico, un valore molto distante dal dato d’Oltralpe, ma lontano anche dal 25% delle cantine australiane.
In Cina le bottiglie made in Italy crescono a un ritmo del +16% a volume e di un ancora più eloquente +20% in valuta (il confronto è sempre con i primi otto mesi 2016), mostrando un passo più accelerato sia rispetto ai vini francesi (che in valore perdono addirittura terreno) che a quelli cileni. La Spagna, incalzata ormai da vicino dall’Italia, ha perso in Cina il -8% dei volumi rispetto a un anno fa. Per fascia di prezzo l’Italia, con un valore di 4,61 dollari per litro, si colloca poco sopra la media degli imbottigliati, con un piccolo vantaggio competitivo sulla Francia, ma con un prezzo più che doppio rispetto a quello dei vini spagnoli (2,16 dollari).
Fonte: Il Sole 24 Ore – Agrisole