Giornale di Vicenza
Il disciplinare prevede il consumo delle “rosse” certificate non solo fresche ma anche trasformate. Il marchio anche per i frutti usati per fare dolci e confetture. Apertura alla ristorazione. «Bisogna fare squadra». Non si stanca di ribadirlo Giuseppe Zuech, appena rieletto presidente del Consorzio di tutela della Ciliegia di Marostica IGP (Indicazione Geografica Protetta). Un monito rivolto a tutti i produttori, certificati o meno. «A oggi le aziende certificate sono 150, ma l’interesse da parte di qualche giovane cerasicoltore a richiedere la certificazione è in aumento» spiega il presidente Zuech. E questo grazie anche al nuovo disciplinare pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19 ottobre scorso, che, tra le novità più significative, riconosce 11 varietà emergenti, come la “Black Star”, la “Early Bigi” e la “Folfer”, e prevede l’utilizzo di innovativi sistemi di impianto.