Un decennio di numeri positivi, continuati anche durante gli anni orribili della crisi sanitaria mondiale: nei primi sei mesi del 2021 l’export delle eccellenze toscane del cibo e del vino è cresciuto di oltre il 17% rispetto al pre Covid. E-commerce e grande distribuzione hanno compensato le chiusure del lockdown.
L’eccellenza agroalimentare toscana batte anche il Covid: l’infilata di numeri positivi che ormai si sussegue da quasi un decennio non ha subito battute d’arresto durante la pandemia. Anzi, il settore è cresciuto e ha regalato alcuni primati incredibili, come quello dei Cantuccini di Prato le cui vendite nel 2020 sono cresciute del 300% grazie al digitale. Proprio grazie alle nuove tecnologie il settore potrebbe ricevere una spinta ulteriore, benché cibo e vino rappresentino un richiamo estremamente potente per l’esperienza fisica, sensoriale.
Lo dimostrano i numeri della nuova edizione di Buy Food che inizia oggi a Siena, nel complesso del Santa Maria della Scala: all’evento promosso da Regione Toscana e Camera di commercio di Firenze – gli organizzatori tecnici sono Promofirenze e Fondazione Sistema Toscana – saranno presenti 46 buyers provenienti da 20 Paesi diversi, tra i quali Germania, Francia, Danimarca, Canada e anche Stati Uniti.
«È un segnale di grande importanza, significa che l’agroalimentare d’eccellenza attrae e resiste – dice il direttore generale della Camera di commercio Giuseppe Salvini – Anche lo scorso anno, quando Buy Food si svolse in modalità digitale c`erano tantissimi compratori collegati. Il settore agroalimentare toscano non sta affatto male: ha tenuto nonostante il Covid e i dati più recenti indicano una grande ripartenza». Secondo i dati forniti dall’ufficio studi della Camera di commercio, nel secondo trimestre del 2021 le esportazioni di prodotti agroalimentari toscani sono cresciute del 17,4% rispetto al 2019, con valori che sono cresciuti passando da 1,27 miliardi a poco meno di 1,5. Un risultato possibile anche grazie al fatto che la crescita dell’export non si è fermata neppure durante il 2020, quando le eccellenze del food & wine hanno comunque registrato una crescita dell’1,5% rispetto al 2019.
La ripresa è iniziata con una grossa spinta e ha segnato un più 15,7% a giugno 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di dati espressi in valori, quindi parte della crescita potrebbe essere attribuita all’aumento dei prezzi: ma non si tratta solo di questo, come dimostra il fatto che nello stesso periodo è cresciuta a ritmo sostenuto anche la produzione industriale agroalimentare: a fine 2020 ha segnato un più 5,5% mentre quella non alimentare arretrava del 13,5%. E le buone performance non sono da attribuirsi solo al vino perché sono cresciute le esportazioni in tutti gli ambiti delle produzioni agroalimentari: nel secondo trimestre di quest’anno le esportazioni di vino sono cresciute del 18% mentre per i prodotti a base di pesce e a base di ortaggi la crescita è stata del 49% e i prodotti lattiero-caseari sono cresciuti di oltre il 19%.
Un settore in buona salute e con ampie prospettive di crescita dove chi ha saputo ben scommettere sulla potenza del digitale durante il Covid ha goduto di un vero e proprio exploit: Cantuccino Toscano IGP, grazie all’e-commerce, nel 2020 ha visto crescere le vendite del 300% consolidando un andamento positivo avviato nel 2016 da quando la cui produzione certificata annua è passata da 385 mila chili a oltre 2,6 milioni, per un valore all’origine cresciuto da 12,7 a 23,9 milioni di euro l`anno nello stesso periodo. Non a caso i buyers che parteciperanno a Buy Food sono stati selezionati non solo in base al Paese di provenienza ma anche al settore di appartenenza: a Siena ci saranno compratori per i comparti Horeca, Gdo e anche piattaforme online.
«Incontreranno 63 aziende del territorio che producono eccellenze DOP IGP e (novità di quest’anno) Pat, cioè prodotti agricoli tradizionali. Sono già previsti oltre 5oo incontri B2B e circa duemila degustazioni – aggiunge Salvini – I dati relativi al periodo più duro della pandemia suggeriscono che la Gdo e in parte l’e-commerce siano riusciti a surrogare le perdite del canale Horeca (hotel e ristoranti, ndr) sottoposto a lockdown. Adesso vediamo una ripresa netta con un andamento estremamente positivo nel secondo trimestre del 2021 che fa meglio del 2019».
«I prodotti agroalimentari toscani di qualità non solo sono belli e buoni ma sono veri e propri “beni rurali”, nell`accezione di beni agroalimentari dice l’assessore regionale all’agricoltura Stefania Saccardi – Il solo modo per tutelarli è farli vivere, dalle aziende dove nascono, fino alle tavole dove si gustano. Aver cura di questi beni, alla stregua di quelli artistici, significa valorizzarli e renderli sostenibili, non solo per l`ambiente e per le comunità locali, ma anche per gli agricoltori e i trasformatori che li producono: questa è la filosofia del BuyFood Toscana e di tutte le azioni collaterali che fanno da corollario. Sono strumenti eccezionali che danno a noi, amministratori pubblici, l`onere e l`onore di mantenere, far crescere e promuovere eccellenze che fanno parte dell`identità del territorio e ne costruiscono il valore ogni giorno».
Secondo i dati forniti dalla Regione, la produzione agricola della Toscana vale circa 2,6 miliardi di euro di cui 2,2 relativi ai soli prodotti alimentari escluso il vino, la cui incidenza è pari al 17%. Va sommato valore aggiunto dell`industria di trasformazione alimentare che vale 1,3 miliardi di euro. Nel complesso, il valore della produzione agricola toscana contribuisce al valore nazionale con il 5%, collocandola al nono posto nel ranking nazionale. Le eccellenze a marcio (DOP IGP) sono cresciute in termini di valore della produzione del 47% dal 2015 al 2019 mentre la performance nazionale è stata solo del 19%. La Toscana esporta beni per complessivi 40,5 miliardi di euro: di questi, 2,6 miliardi provengono dal settore agroalimentare che incide, quindi, per circa il 6,5% sul totale. Nell`ultimo decennio, il tasso annuo medio di crescita dell`export complessivo è stato del 3,3% mentre l’agroalimentare ha fatto segnare una crescita annua superiore, pari al 4,2%. Il 39% delle produzioni DOP e IGP vola verso gli Usa, i127% in Germania, 1`U% verso il Regno Unito, i15% in Canada e 2% nei Paesi Bassi.
Fonte: L’economia – Corriere Fiorentino