L’invasione allarma il settore: sequestrate tre tonnellate di alimenti non tracciati al porto di Palermo
Operazione nel porto di Palermo contro il cibo senza tracciabilità. Controlli a tappeto da parte dei carabinieri della Regione Sicilia contro le truffe in agricoltura. Sono solo due delle ultime notizie di cronaca che riguardano la sicurezza di quanto arriva sulle tavole dei siciliani. Un tipo di criminalità pericolosa che molto spesso riesce ad esulare controlli e protocolli. Non è successo così questa volta a Palermo dove i funzionari dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli in collaborazione con i militari della Guardia di Finanza, hanno sequestrato oltre 3 tonnellate di alimenti importati illecitamente.
I sequestri, effettuati nel corso dell’anno in diverse operazioni di controllo, hanno interessato le merci provenienti dal Nord Africa, spesso trovate anche all’interno delle valigie dei passeggeri viaggianti sulle motonavi impiegate nella tratta Tunisi-Palermo. «Le derrate, di origine vegetale e animale, rappresentano un vero e proprio affare commerciale che incrementa il mercato parallelo, generalmente destinato ai negozi di prodotti alimentari etnici dislocati sul territorio nazionale. L`attività di servizio si inquadra nell`ambito della costante azione di controllo eseguito per la salvaguardia del “Made in Italy”, per la sicurezza dei prodotti e per la salute dei consumatori», dice una nota dell’Adm. Non solo controlli per le merci che arrivano dal mare ma anche per quanto avviene nei ampi.
«In Italia la filiera agroalimentare, dal campo alla tavola, garantisce al Paese 4 milioni di posti di lavoro in 740 mila aziende agricole, 70 mila industrie alimentari, oltre 330 mila realtà della ristorazione e 230 mila punti vendita al dettaglio, per questo è fondamentale vigilare contro la concorrenza sleale di chi non rispetta regole e diritti», spiega una nota della Coldiretti regionale guidata da Francesco Ferreri. «Serve un’attività continua e costante in tutta la Regione e deve essere incentivata la denuncia in tutti i comparti. Solo con la collaborazione attiva con le forze dell’ordine – aggiunge – l’Isola può mantenere sano il proprio tessuto produttivo».
Fonte: Giornale di Sicilia