Il Gazzettino Senese
Alla fine si sa, l’importante è che se ne parli. Lo devono aver pensato in molti, almeno tutti quelli che hanno cercato di colpire in ogni modo un progetto genuino e ben poco attaccabile, quello di McDonald’s Italia, di realizzare cioè, grazie alla collaborazione con la Fondazione Qualivita e col Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP razza Chianina, il menu Gran Chianina. In questi giorni McDonald’s ha lanciato una promozione di tre settimane dell’hamburger della pregiata razza bianca tanto cara ai senesi – sono per l’appunto di Chianina i buoi che trainano il Carroccio sul tufo per il Palio. Un successo che è andato al di là delle più rosee aspettative,
visto che su tre settimane di promozione prevista, con un quantitativo di hamburger definito, le scorte sono terminate quasi dieci giorni prima della fine del periodo promozionale. Strategia di marketing? Bluff mediatico? No, semplicemente il menu Gran Chianina è piaciuto, ha incuriosito, è riuscito ad avvicinare i giovani ad un prodotto di qualità. Qualcuno ha avvertito la differenza, qualcuno no, qualcun altro non l’ha voluta avvertire. «L’arrivo della carne Chianina IGP nei nostri ristoranti rappresenta in modo concreto l’impegno di McDonald’s nel continuo percorso di valorizzazione dei prodotti italiani» aveva dichiarato Marco Ferrero, direttore marketing McDonald’s Italia, al momento del lancio.