Strategie innovative per una cerealicoltura che si adatta ai cambiamenti climatici promuovendo la biodiversità microbica e la fertilità dei terreni
Approcci agro-ecologici innovativi per raggiungere la resilienza al cambiamento climatico nei paesi del Mediterraneo”, più brevemente “Change-UP“: questo è il titolo di un progetto di ricerca finanziato dal MUR nell’ambito della fondazione PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area), un programma dell`Unione Europea che promuove la ricerca e l’innovazione nella regione del Mediterraneo, e coordinato dall’Università di Parma.
Lo scopo del progetto è ridisegnare sistemi agricoli innovativi per l’area del Mediterraneo più resilienti ai cambiamenti climatici e in grado di affrontare e superare eventi avversi ed imprevedibili, garantendo al contempo la sicurezza alimentare e il reddito sostenibile degli agricoltori. I sistemi scelti, meno dispendiosi in termini di risorse e basati sulla biodiversità, sono le popolazioni evolutive di frumento (EP) in rotazione con una serie di leguminose e i nuovi grani perenni (NPG).
Change-UP coinvolge enti di ricerca ed università in due paesi europei (Italia e Francia) e tre paesi del Nord Africa (Algeria, Marocco e Tunisia). I partner sono, oltre all’Università di Parma, il CREAIT (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agrarie), il Cirad (Centro francese di ricerca agricola per lo sviluppo internazionale), l’Università francese La Sorbona, l’Istituto Nazionale di Ricerca Agronomica dell’Algeria (INRAA), l’Istituto Nazionale di Ricerca Agronomica della Tunisia (INRAT) e l’Università marocchina Abdelmalek Essaadi (UAE).
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Fonte: Il Sole 24 Ore