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In Francia la vendemmia per lo champagne è partita con due settimane di ritardo rispetto al solito e la produzione è destinata a diminuire. Un ritardo che, assicura Pascal Férat, presidente del Sindacato generale degli imprenditori del settore vinicolo, non andrà a scapito della qualità del vino, visto che in passato molti grandi millesimati uscirono da annate tardive. Gli operatori hanno inoltre raggiunto un accordo che fissa un tetto massimo alla produzione, pari a 288 milioni di bottiglie, quando invece la potenzialità ammonta a 374 milioni. Nella regione Champagne la resa della vendemmia è quindi stata stabilita a 10.500 chilogrammi per ettaro, in calo del 4,5% rispetto al 2012.
Una scelta dettata dal momento di crisi: le vendite del pregiato vino francese hanno accusato l’anno scorso un ribasso di quattro punti percentuali e nel 2013 è attesa un’ulteriore contrazione a 305 milioni di bottiglie. Meglio, dunque, non pompare la produzione perché i magazzini contengono ancora parecchio champagne da smaltire.