Il Presidente della Fondazione Qualivita, Cesare Mazzetti, interviene sul nuovo Regolamento UE relativo ai vini, alle bevande spiritose e ai prodotti agricoli a Indicazione Geografica.
“Il nuovo regolamento destinato a riformare il sistema europeo delle Indicazioni Geografiche si innesta su una serie di normative che risalgono al 1992 per i prodotti agroalimentari, e al 1999 per i vini. Benchè tali regolamenti siano stati via via sviluppati e migliorati, fino a giungere all’assetto attuale che ormai è in vigore da una decina d’anni (2013 per i vini e le bevande spiritose e 2015 per il food), era ormai chiara a tutti la necessità di una revisione per adattare tale assetto alle mutate condizioni di mercato, ambientali e sociali, puntualmente evidenziate da Fondazione Qualivita nei propri rapporti annuali sul sistema”.
“Vi è un tema di fondo di questa riforma – continua Mazzetti – che Qualivita ritiene fondamentale, ed è la riunione operata a livello normativo per i vini, i prodotti agroalimentari e le bevande spiritose: tre settori che, pur presentando identiche necessità organizzative e di tutela hanno finora avuto una normativa separata, che inevitabilmente ha generato una diversa giurisprudenza, e spesso diverse interpretazioni amministrative per ciascuno di essi. Fin dalla sua fondazione, Qualivita ha sostenuto la forza dell’unitarietà di tutti i settori sotto al tetto delle Indicazioni Geografiche, e la necessità di operare identiche e coerenti politiche promozionali e di protezione per ciascuno di essi. Tale convinzione è dimostrata dal fatto che tutte le 15 edizioni dell’Atlante Qualivita raccontano di un sistema unitario, fatto di vini, specialità alimentari e bevande spiritose che fanno grande il nostro Paese. Un sistema che la riforma invita all’unitarietà anche sotto al profilo associativo e della rappresentanza, come auspicato da Qualivita e da numerosi Consorzi dei diversi settori”.
Fonte: Fondazione Qualivita