Se il mercato interno risente della diminuzione del potere d’acquisto, per il Prosciutto di Parma DOP i dati migliori arrivano sicuramente dall’export. Sul fronte domestico, la tendenza generale è, infatti, quella di spingere i prodotti dal punto di vista promozionale, piuttosto che concentrarsi di più sulla valorizzazione della qualità. Oltreconfine, invece, il Prosciutto di Parma DOP ha aumentato sia le vendite del prodotto intero, sia quelle del preaffettato in vaschetta con un saldo positivo del 2,8% rispetto all’anno precedente, per un giro d’affari complessivo di circa 150 milioni di euro.
“Il nostro piano di sviluppo all’estero, commenta Paolo Tanara, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma, è caratterizzato da una crescita equilibrata che rispecchia anche la portata degli investimenti. Non puntiamo, infatti a un boom immediato ma ad un incremento costante e nel lungo periodo. Insomma prima costruiamo delle solidi basi e poi cerchiamo di consolidare la nostra presenza. Anche a livello internazionale, del resto, lavoriamo con la gdo, ma non operiamo sul prezzo. Ci affidiamo piuttosto alle degustazioni all’interno dei punti vendita a contatto con i consumatori”.
Fonte: Terra e Vita