Il direttore di Qualivita e la classifica TasteAtlas
La recente classifica pubblicata da TasteAtlas, che ha collocato i cavallucci, scrigno dolciario di Siena, tra i peggiori 100 cibi del mondo, ha scatenato un valzer di reazioni social a difesa di un pezzo di storia che si fa sapore, eco di un passato che risale al XVI secolo e che rispecchia la memoria di un popolo.
Mauro Rosati, direttore di Qualivita, istituzione che difende e promuove l’eccellenza agroalimentare italiana, ha espresso un parere tagliente sulla questione: “In questi tipi di classifiche non c’è nessuna attendibilità. Sono graduatorie costruite senza un metodo valido e trasparente che nascono solo per generare clic e traffico su internet”.
E prosegue con una difesa dei cavallucci: “Sono un prodotto di alta qualità, che merita rispetto, arrivato ai giorni nostri nello stesso modo in cui si consumava nei secoli scorsi. Rappresentano un pezzo importante della nostra identità culturale, non solo senese ma anche italiana. Se è vero che le classifiche online possono a volte generare dibattito costruttivo, in questo caso sembra che TasteAtlas abbia perso la bussola gustativa, preferendo lo scandalo al valore effettivo delle prelibatezze che recensisce. È quantomeno curioso che, in una competizione mondiale basata su circa 400.000 voti, un dolce che vanta secoli di storia debba confrontarsi con giudizi spesso superficiali e non ancorati alla comprensione delle tradizioni locali”.
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Fonte: Corriere di Siena e della Provincia