Bentornate castagne. Con una capillare guerra biologica dianni è stato debellato l’insetto killer che viene da est -Dryocosmus kuriphilus, “la vespa cinese” – che aveva infettato i castagneti di mezza Europa. E così sono tornate le castagne, quelle italiane innanzitutto: 30 milioni di chili prodotti quest’autunno, l’80% in più rispetto a cinque anni fa. Per National Geographic, la vespa cattiva è approdata in Europa 20 anni fa passando per Turchia, Grecia e Slovenia attraverso piante infette vendute in qualche vivaio. C’è voluto un altro insetto, l’antagonista naturale Torymus sinensis, diffusocon sapienza dagli studiosi, persconfiggere l’esemplare dannoso, ghiottissimo di Castanea Sativa, l’albero di castagno nazionale.
Sono dunque salvi i frutti, i migliori del mondo per qualità e proprietà nutritive; la ripresa della produzione si accompagna con la salvaguardia dell’assetto ambientale dei castagneti di Piemonte, Toscana, EmiliaRomagna, Lazio, Calabria e Campania, dove si concentra il 50% del prodotto nazionale. Nelle stime di Un Food&Agricolture organization, in termini dicoltivazioni, l’Italia è terza nel mondo dopo Cina e Turchia. Secondo la Fao, la produzione globale supera 2 milioni di tonnellate e quella cinese, l’80% del totale, è triplicata dal 1990 adoggi. I116% è europeo con l’Italia intesta, seguita da Turchia e Portogallo. Il resto nel sudAmerica. Si mangiano fresche,secche, cucinate o in farina. Cento varietà di cui 15 sono DOP e IGP Tutte energizzanti, ricche di amidi,proteine, vitamine. Già i Romani le apprezzavano.
Fonte: La Repubblica – Affari e Finanza